Il direttore del torneo WTA di Palermo commenta gli ultimi scambi di battute con la WTA e spera di poter ospitare il torneo dal 3 agosto
Ripartire da Palermo, una suggestione ancora viva
In attesa di ufficialità sui calendari, la ripartenza del circuito WTA da Palermo, è una suggestione ancora viva. “Se non è stata presa una decisione definitiva, significa che ci sono dei nodi da risolvere e noi siamo ancora in gioco”. Ha detto il direttore del torneo Oliviero Palma, intervistato da Il Tennis Italiano. In attesa di una risposta certa, Palma ha raccontato i recenti contatti con WTA: “Una settimana fa ci sono state offerte due date, noi abbiamo scelto il 3 agosto. Poi WTA ci ha chiesto se eravamo disponibili a spostarci al 10, evidentemente hanno avuto qualche problema, ma noi abbiamo dato una risposta negativa – svela Palma spiegando le motivazioni della scelta – Giocando il 10 saremmo troppo vicini a Cincinnati e US Open che essendo nella stessa location, sono quasi diventati un torneo unico. Per noi il problema potrebbe essere la rinuncia di Washington ed il conseguente buco di due settimane tra Palermo ed il primo torneo in America”.
Palma è consapevole delle priorità organizzative di WTA e ATP, ma non è disposto a rincorrere l’associazione femminile nella speranza di far giocare il torneo: “Tutte le scelte prese finora sono state fatte per salvare lo US Open, lo capisco, ma noi non possiamo sottostare ad ogni richiesta. Abbiamo accettato di fare il torneo in perdita, il circolo potrebbe rimetterci circa 80.000 euro, ma scalare di data non mi andrebbe bene”. In caso di una risposta positiva da WTA, Palermo potrebbe disputarsi in una veste inedita guadagnando prestigio: “Il nostro obiettivo è fare un tabellone a 48 giocatrici, diventando un piccolo torneo Premier. Ci piacerebbe permettere al maggior numero di giocatrici di poter tornare in campo – prosegue il discorso, con una considerazione sull’inusuale posizione nel calendario – In tempi normali sarebbe una pazzia fare un solo torneo in Europa, quando l’interesse del tour è tutto in America. La situazione odierna è diversa, le tenniste sono ferme da tre mesi e c’è desiderio di tornare a competere, anche perché allenarsi non è lo stesso”.
La critica all’Adria Tour e i dubbi sull’America
Il direttore del WTA di Palermo commenta anche le recenti esibizioni, bocciando l’Adria Tour per le troppe libertà lasciate a giocatori e pubblico: “Mentre le associazioni si muovono con scrupolo, l’Adria Tour si svolge con il pubblico compatto sugli spalti ed i giocatori in discoteca dopo i match. Questa cosa per me non ha senso, specialmente in un momento dove dovremmo essere coscienti mettendo la salute al primo posto – l’opinione di Palma, dubbioso anche sui dati americani del virus – Secondo me ATP e WTA avrebbero dovuto puntare sul tour europeo per la ripresa, poi andare in Asia e chiudere in America. In Europa oggi si potrebbe giocare e l’emergenza legata al coronavirus, con eccezione della Russia, sta rientrando. In America invece sono ancora in piena emergenza, tant’è che non tutti sono sicuri di andarci”.
Detto questo, il torneo attende notizie, ma non può restare fermo sul piano organizzativo: “Siamo partiti senza sponsor. Quando ci è stata comunicata la data del 3 agosto, abbiamo iniziato a parlare con Tag Heuer e Wilson. Per quanto riguarda i diritti tv stiamo discutendo con Supertennis ed altre emittenti – spiega Palma – Abbiamo coinvolto anche la Regione Sicilia, chiedendo l’autorizzazione ad ospitare 1000 spettatori ed un numero di tamponi sufficienti per l’evento. Naturalmente nei periodi di crisi le aziende tagliano subito le sponsorizzazioni, ma se questo dovesse essere il primo torneo dopo lo stop potrebbe esserci subito un nuovo interesse”.