La vita di Dellien ha preso più volte i tratti di un film: dal ritiro improvviso nel 2015 ai due mesi aspettati in quarantena prima di poter abbracciare sua figlia
Bolivia-Paraguay: una distanza incolmabile ai tempi del coronavirus
Durante la quarantena, la vita di Hugo Dellien ha preso i connotati di un film e a dirla tutta non è neanche la prima volta. Il tennista di Trinidad, attualmente numero 94 del ranking ATP, ha dovuto infatti aspettare due mesi per poter vedere ed abbracciare per la prima volta sua figlia Mila. Ad inizio marzo come molti altri colleghi, Dellien si trovava ad Indian Wells per prendere parte al culmine dello swing americano. In attesa della sua futura figlia, la moglie Camila si trovava invece in Paraguay, suo paese natale. Dopo il rinvio del Masters 1000 californiano, Dellien rimase altri giorni negli States in attesa di comunicazioni ufficiali sul destino della stagione. Una volta certificata l’impossibilità di giocare, prenotò insieme al suo staff un volo per Buenos Aires sul quale non salirono mai in seguito alla chiusura delle frontiere, a quel punto l’unica opzione per Dellien fu quella di volare dai genitori in Bolivia, senza poter raggiungere la moglie in Paraguay.
“Le mie emozioni cambiavano molto rapidamente: dei giorni stavo bene, altri stavo malissimo. In dei momenti ero ansioso e volevo uscire di casa ad ogni costo, ma poi sono arrivato ad accettare la situazione”. Spiega Dellien, ringraziando poi la famiglia per il sostegno ricevuto: “I miei familiari sono stati fondamentali. Condividere il mio tempo con loro è stato fantastico, negli ultimi dieci anni al massimo ero riuscito a passare una settimana con loro. Ci ha raggiunti anche mio fratello che vive in america, è stato come tornare indietro nel tempo”.
La piccola Mia è nata il 25 aprile, per i primi due mesi di vita però la neonata ha potuto vedere il padre solamente tramite una videocamera. Dopo aver interpellato il Ministero degli Affari Esteri della Bolivia e il Governatorato del Paraguay, Dellien ha ottenuto il permesso per entrare nel territorio paraguaiano. Una volta atterrato, il tennista sudamericano ha dovuto scontare ed aspettare 14 giorni di quarantena ed solamente il 20 giugno si è finalmente ricongiunto alla sua famiglia. “A casa mi ero preparato mentalmente a rimanere sveglio e cambiare pannolini. L’arrivo di Mila mette tutto in secondo piano, è il mio trofeo più grande”. Ha commentato Dellien a cose fatte.
Ritiro, ritorno e top 100
Al netto della storia incredibile, non è di certo nel 2020 che Dellien si è meravigliato delle sorprese della vita per la prima volta. Nel periodo trascorso nel circuito Under 18 a cavallo tra 2009 e 2011, Hugo si era messo in mostra raggiungendo la seconda posizione del ranking mondiale di categoria. Per un paese che ha visto in Mario Martinez, numero 35 del mondo nel 1983 e vincitore di cinque titoli nel tour, la massima espressione del suo tennis; vedere un ragazzo compiere le gesta di Dellien non era per nulla cosa scontata.
I primi tre anni da pro hanno messo Hugo davanti ad una realtà differente, la crescita è stata costante, ma lenta. Alla vigilia del 2015 il boliviano è appena entrato nei primi 300, ha vinto 6 titoli Futures e nel circuito Challenger ha trovato un solo guizzo raggiungendo la finale a Montevideo, persa poi contro Cuevas. A fine 2015 Hugo staziona nella stessa zona di classifica, ma non può più permettersi di viaggiare e fare la vita del tennista senza guadagnare. Arriva così il ritiro ed inizia un periodo complicato a Trinidad, lui stesso ammette di aver guadagnato peso ed essersi posto molti interrogativi sulla propria vita. In quel periodo Dellien ha anche investito 15.000 dollari in un’azienda di ghiaccio avviata insieme al padre; ma questa non era la vita che voleva, come ha avuto modo di realizzare quando qualcuno gli chiese il perché del ritiro e lui non fu in grado di dare una risposta concreta.
A metà 2016 il classe 93 torna così ad assaporare il circuito Futures e nel 2017 da numero 743 del ranking si rimette completamente in pista, anche grazie ad un finanziamento proveniente dalla Federazione di casa. “Ho realizzato che devi combattere per i tuoi sogni, non importa come ed in quali condizioni. Devi provare a fare tutto ciò che puoi per raggiungerli”. Le parole di Dellien che un anno più tardi vinse i Challenger di Sarasota, Savannah e Vicenza. Nelle ultime due stagione la completa realizzazione tennistica, condividere uno spogliatoio con Nadal e Federer è quasi diventato normalità e nel 2019 a Parigi è stato il primo giocatore boliviano a passare un turno in uno slam dai tempi di Mario Martinez (dopo aver liquidato Gunneswaran, strappò un set a Tsitsipas nel secondo round). La scorsa stagione anche l’ingresso nei primi 100, quest’anno prima della pausa una Rod Laver Arena condivisa con Rafael Nadal ed il best ranking alla posizione numero 72. Che si tratti del tennis o di sua figlia, i film di Dellien dopo tutto hanno un lieto fine.