Da gennaio 2021 sarà l’ITIA a occuparsi delle decisioni sui casi di corruzione e doping. Durante il lockdown si sono tenuti diversi webinair per mettere in guardia i tennisti sui rischi alla ripresa del Tour.
La mancanza di tornei ufficiali non sembra aver fermato la corruzione nel mondo del tennis, anzi. Sono 24 le segnalazioni di possibili combine in tornei di esibizioni nel periodo compreso tra aprile e giugno: un indicatore preoccupante in vista della (possibile) ripresa del tour ad agosto. Per questo motivo la TIU (che da gennaio 2021 si chiamerà ITIA – International Tennis Integrity Agency – e sarà responsabile delle decisioni sui casi futuri) ha tenuto alta la guardia con una serie di webinair su anticorruzione e antidoping per preparare il mondo professionistico al ritorno alle gare: con ridotte opportunità di competizioni e di guadagni, potrebbe infatti estendersi la possibilità di cadere in casi di scommesse o doping. La TIU ha collaborato con la TADP (Tennis Anti-Doping Program) per fornire indicazioni e informazioni ai giocatori per comprendere una situazione a rischio soprattutto per atleti vulnerabili dal punto di vista finanziario oltre a consigli su test, farmaci e problemi di salute legati al Covid-19. Un progetto che ha compreso ben 10 webinair per un’iniziativa congiunta che diventerà una pratica standard con l’unione del TADP – ora legato all’ITF – alla nuova ITIA. Nel frattempo, da aprile a giugno, tre giocatori e due ufficiali di gara sono stati sottoposti a sanzioni disciplinari per la violazione del programma di anticorruzione: tra questi l’egiziano Youssef Hossam, 27esimo tennista squalificato a vita.