Giulia Gatto-Monticone parla della sua esperienza al Palermo Ladies Open, evento di riapertura del circuito WTA
L’inizio delle qualificazioni del Palermo Ladies Open ha sancito la ripartenza del tennis professionistico. Prima della tournée americana, la WTA ha infatti individuato nel torneo siciliano il giusto banco di provare per rimettere in moto l’attività internazionale. Tra le tenniste al via abbiamo visto Giulia Gatto-Monticone, sconfitta al primo turno da Martina Trevisan: “Gioco il primo torneo dopo il lungo stop e sono contenta di aver ripreso – commenta la piemontese che ha ceduto in poco meno di due ore con il punteggio di 6-4 7-6 – In campo ho avuto buone sensazione. Con Martina è stato un match lottato che si è deciso su pochi punti chiave, lei è stata più solida di me. Io ho sempre cercato il punto e questo mi ha portato a sbagliare qualcosa in più, ma non ho molto da recriminare dopo tanto tempo ai box”.
Lunedì 3 agosto inizierà il tabellone principale, ma questa settimana l’occhio non sarà rivolto esclusivamente al campo, resta infatti di primaria importanza la giusta attuazione dei protocolli per garantire la massima sicurezza ad atlete ed addetti ai lavori. “Qui a Palermo le cose sono gestite abbastanza bene considerando che ci troviamo alla prima settimana – dà il suo parere Gatto-Monticone – Quando siamo arrivate ci siamo sottoposte subito ai controlli, prima abbiamo ricevuto l’esito del sierologico e poi abbiamo atteso in albergo il risultato del tampone che arriva nel giro di 24 ore. Sul piano della sicurezza mi sembra tutto sotto controllo, sia al circolo che in hotel dove vengono rispettate le regole”. L’analisi della giocatrice, soddisfatta dalle misure adottate. Da riconoscere che l’inizio per Palermo non è stato dei più facili, sin da subito l’organizzazione e la WTA hanno dovuto infatti affrontare i casi di Van Der Hoek, positiva al sierologico e Viktorija Tomova, costretta a ritirarsi dal torneo dopo il tampone positivo. “Inizialmente non sapevamo nulla e in hotel era tutto tranquillo, poi da fuori è trapelata la notizia sul sierologico di Van Der Hoek. Poi c’è stato il caso di Tomova, controllato e tutelato fino al comunicato, secondo me la cosa è stata ben gestita. Quando escono voci dall’esterno circolo e WTA non possono fare nulla”.
Da attuale numero 150 del mondo, il futuro immediato resta un’incognita per Gatto-Monticone che dipende dalle altre e deve farsi trovare pronta: “Resterò a Palermo per giocare il doppio, poi c’è Praga ma al momento sono fuori di circa quindici posizioni – spiega l’azzurra che tiene un occhio anche sull’America – Con questa classifica devo sempre aspettare le altre, per lo US Open dovrei essere fuori sempre di circa quindici posizione e sto cercando di capire chi andrà e chi no. Al momento però la situazione a New York resta complicata e dovrò capire anche come si svilupperà il tutto”. Per Gatto-Monticone non ci sono però solo eventi WTA e Slam, verosimilmente la giocatrice in questi mesi dovrà continuare a frequentare i tornei ITF dove ancora non è chiaro quali protocolli saranno adottati: “Nei WTA immagino che in tutti i tornei il protocollo sarà lo stesso di Palermo. L’ITF non so come si organizzerà, ma dovrà prendere delle misure, però vedo che stanno cancellando diversi eventi e questa potrebbe essere la causa”.