Craig Tiley avanza cinque scenari per gli Australian Open. Nel frattempo a Melbourne i cittadini potranno uscire solo per i servizi essenziali fino a metà settembre
Traspare fiducia per gli Australian Open 2021, almeno stando alle dichiarazioni del numero uno della federazione, Craig Tiley. L’idea e la speranza è quella di ospitare 400 mila spettatori, la metà rispetto all’anno prima, e di istituire cinque bolle per evitare il rischio di contagio. Le famose bolle verranno create a Melbourne, Perth, Brisbane, Sydney e Adelaide. “Inizialmente lo scenario numero 1 era svolgere il torneo come sempre: impossibile ora – ha confermato Tiley a The Age -. Il secondo un torneo con numero ridotto di spettatori. Il terzo è giocare a porte chiuse, il quarto spostare l’evento più avanti il calendario e il quinto è la cancellazione”.
“Dai primi di dicembre – prosegue il CEO di Tennis Australia – ovvero sei settimane prima del torneo, apriremo la nostra bolla. I giocatori potranno venire quando vogliono da lì in poi. Prevediamo che i giocatori al loro arrivo non debbano restare in isolamento per 14 giorni, come invece è previsto dai protocolli attuali. Ogni anno si dice che noi siamo ‘The happy Slam’, diciamo che l’anno prossimo saremo ‘The happy and safe Slam’”. L’ottimismo generale si sta però leggermente riducendo in queste ore per via della situazione prettamente legata al coronavirus a Melbourne, dove i cittadini potranno uscire solo per i servizi essenziali fino a metà settembre. Ciò è dovuto ad un preoccupante aumento dei casi nel mese di luglio. Ritorna dunque il lockdown in Australia, sperando, come sempre, che l’andamento dei contagi vada via via migliorando.