Il coach di Elisabetta non è stupito dalle prestazioni di Palermo: “Me l’aspettavo”. Sulla programmazione: “Andremo agli Us Open se dovesse scalare la lista”.
Miglioramenti e programmazione: New York sullo sfondo?
Elisabetta Cocciaretto è una delle piacevoli sorprese della ripartenza del circuito. Ma definirla sorpresa è corretto fino ad un certo punto, soprattutto per chi da anni la segue costantemente in una crescita graduale accompagnata da sani valori. I miglioramenti della classe 2001 marchigiana sono anche merito di Fausto Scolari. L’allenatore della ‘Coccia’ non è stupito da quanto fatto a Palermo dalla sua allieva, nonostante si tratti dei primi quarti di finale in un Wta raggiunti in carriera: “Diciamo che me l’aspettavo una resa di questo tipo – confessa in esclusiva a Il Tennis Italiano – aveva lavorato bene nel periodo del lockdown, accumulando tantissimo entusiasmo e voglia di gareggiare”. Ma lo sguardo è proiettato soprattutto verso il futuro, partendo dal recente passato: “Nel 2016 aveva molti problemi alla schiena – prosegue – poi ha fatto delle cure che sono andate a buon fine. Sono due anni e mezzo che sta crescendo, ha molti margini di miglioramento per il fatto che ha giocato poco fino ad ora. Fisicamente è rapida ma può migliorare. Lo stesso a livello di resistenza. Tennisticamente è progredita parecchio al servizio, è diventata molto più aggressiva e varia a livello di gioco. Prima era più una contrattaccante, adesso si sta avvicinando sempre più ad una giocatrice a tutto campo. Questi miglioramenti si sono iniziati a intravedere dagli Australian Open”.
Sulla programmazione invece ci sono ancora varie carte da scoprire: “Lei sarebbe entrata nelle qualificazioni a Praga, ma raggiungendo i quarti a Palermo non poteva andare – sottolinea Fausto –. Siamo tornati al Centro Federale di Formia: ci stiamo preparando ad un eventuale viaggio agli Us Open se dovesse scalare la lista. L’alternativa è disputare un 125k a Praga e a seguire il Wta di Istanbul. Da metà settembre c’è Roma e poi il Roland Garros, dove hanno dichiarato che ci saranno le qualificazioni”. Con il risultato di Palermo, Elisabetta ha stampato il best ranking alla posizione numero 144: “In questo momento la classifica è il mezzo che le permette di confrontarsi ad alto livello, nelle qualificazioni Slam e nei tornei Wta. Ai fini della sua crescita non è di vitale importanza, non rispecchia gli obiettivi a lungo termine”.
Movimento femminile in crescita e la gestione di Palermo
Per Fausto la ripartenza del circuito può significare anche una nuova rinascita per il movimento in rosa, cui aspettative erano decisamente alte dopo il ciclo storico guidato dalle varie Schiavone, Pennetta, Vinci e Errani: “Il tennis femminile in questi anni si è un po’ nascosto rispetto a quello maschile, ma c’è da dire che è uscito da un periodo idilliaco. A Palermo si è vista un’Errani più motivata e competitiva. Conosciamo le qualità della Giorgi, ma anche quelle di una ragazza come Martina Trevisan per esempio. Jasmine Paolini invece è più che pronta per mantenere quella classifica (95 Wta, ndr) e aggiungere qualcosina. Dietro di loro ci sono Elisabetta e altre giocatrici che stanno crescendo bene. Il lockdown sicuramente non ha aiutato le più giovani, a cui serve continuare giocare“.
Il coach di Elisabetta ha voluto chiudere precisando quanto accaduto sempre a Palermo, dove era presente sul posto. Sono spuntate critiche forse esagerate per il torneo che ha inaugurato una tutt’altro che banale ripresa. Nell’occhio del ciclone la gestione delle giocatrici e i test: “Ho letto qualcosa in merito, ma sono molto fuori dai social. Più che altro mi hanno riportato cosa hanno detto alcune giocatrici. Personalmente a Palermo mi sono trovato molto bene a livello di sicurezza, la cosa più difficile che sono riusciti a organizzare sono stati gli spostamenti (la classica ‘transportation’, ndr). Era tutto limitato a giocatrici e coach, tutti con le mascherine, c’erano i sanificatori. All’interno della reception c’erano solo le giocatrici, non c’era la possibilità di fare foto con i fan o autografi. Secondo me è stato organizzato fin troppo bene per quello che è accaduto in giro“, ha concluso Scolari.