L’austriaco e il tedesco si giocano il trofeo a Flushing Meadows Da questa finale uscirà il primo vincitore slam dopo anni di dominio di Federer, Nadal e Djokovic

Non eravamo più abituati, ed è comprensibile. Dopo tre anni interi di predominio, un torneo dello slam avrà un vincitore diverso da Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Stasera, alle ore 22, sull’Arthur Ashe Stadium saranno Alexander Zverev e Dominic Thiem a giocarsi gli US Open 2020.

Con un solo set lasciato per strada (al secondo turno contro Marin Cilic) Thiem ha dimostrato di essere arrivato con le motivazioni giuste al secondo torneo newyorchese. Nel Masters 1000 di Cincinnati l’austriaco aveva ceduto rapidamente nel secondo turno a Filip Krajinovic, lasciando spazio a dubbi sulla sua possibilità di arrivare fino in fondo agli US Open. Il classe 1993 ha reagito alla grande dopo il flop all’esordio americano, regolando avversari di un certo livello come Felix Auger-Aliassime (reduce da alcuni incontri perfetti), Alex de Minaur e soprattutto Daniil Medvedev, dato come uno dei favoriti per la vittoria finale. Per lui è la quarta finale slam, la prima negli Stati Uniti, e stavolta non parte certo sfavorito.

E’ invece la prima volta in una finale per Alex Zverev, che con gli slam non ha mai avuto confidenza. Si è sempre parlato di maledizione per Sascha, che stavolta è riuscito a superare tutti gli avversari sulla sua strada, pur non senza qualche difficoltà. Ai quarti di finale, il teutonico ha cominciato malissimo contro Borna Coric, venendo costretto a una rimonta contro un avversario tutt’altro che facile. Anche la semifinale è stata una vera battaglia per Sascha, che però è riuscito a cavarsela dopo cinque set di lotta vera contro un Pablo Carreno Busta decisamente in forma. Adesso, alla prima finale della carriera, Zverev ha la possibilità di andarsi a prendere un trofeo che segnerebbe una svolta nel suo percorso di crescita. Sarà così anche per Thiem, che nonostante abbia qualche anno in più, da tempo aspetta di potersi prendere l’eredità dei tre fenomeni, i quali però non hanno mai permesso che ciò accadesse.