Il presidente della FIT ha parlato nella conferenza di chiusura del torneo di Roma, confermando quanto già detto in passato sulle prossime edizioni
Arrivano ulteriori conferme da parte di Angelo Binaghi sulla concreta possibilità di allungare la durata degli Internazionali BNL d’Italia a due settimane a partire dai prossimi anni. Il presidente della Federtennis, nel corso della conferenza stampa di chiusura dell’edizione 2020 del torneo, ha rilanciato l’idea, già presa in considerazione dall’ATP, di aumentare il numero di posti nel tabellone principale per l’evento del Foro Italico. “Penso che l’upgrade degli Internazionali d’Italia possa avverarsi presto. Non dovrebbero essere soltanto 10-11 giorni, ma 12 giorni di main draw e altri tre di qualificazione, quindi due settimane per il torneo di Roma e altre due settimane per Madrid – ha affermato Binaghi -. Il nuovo torneo sarà a 96 giocatori e dovrebbe partire dal 2022 o forse dal 2023. Al riguardo parlerò col Consiglio federale appena nominato e discuteremo con i nostri partner: è possibile anche che si parta dal 2023, è una delle cose che dovrà discutere il board dell’Atp ma è ancora presto”.
“Il Foro Italico è un’area vincolata: con i tempi giusti la federazione deve fare le proprie valutazioni sul torneo – ha aggiunto Binaghi -. L’anno prossimo sono in scadenza alcuni consigli comunali, bisogna aspettare e poi discutere con i nuovi sindaci, ma il torneo è della federazione italiana tennis, non del comitato laziale: abbiamo l’esperienza e ci sono le condizioni per fare una scelta importante.Se fossi sicuro di non perdere l’appeal del torneo, lo avrei già spostato. Il Foro Italico è un posto meraviglioso, che solo la Capitale può offrire, ma quest’anno abbiamo avuto un grandissimo problema, che ha portato un grandissimo danno ai nostri juniores, costretti ad anticipare le spese per la trasferta al Roland Garros: questo accade per la negligenza di chi avrebbe dovuto supportarci e io non posso sopportarlo. Siamo affezionati a Roma, ma non nascondiamo i difetti che la ‘romanità’ crea al nostro torneo: dobbiamo capire se possono essere superati”.