Il trionfo a Roma ha permesso al serbo di diventare il più vincente nei 1000 superando Rafa e di aumentare il bottino per proseguire la rincorsa alle 310 settimane di Roger da numero 1
Un primato tolto a Nadal, un altro di Federer già nel mirino. Novak Djokovic è questo, piaccia o no. Agli Internazionali BNL d’Italia il serbo è tornato a fare ciò che gli riesce meglio: sollevare al cielo i trofei che contano. Dimenticata – o almeno, così si dice – la dolorosa squalifica agli Us Open, Nole ha impiegato una decina di giorni per azzerare e ripartire con la solita, insaziabile voglia di essere il migliore. Così come recita il ranking Atp per la settimana numero 287, già utile per scalzare Sampras ma solamente un tassello verso uno degli obiettivi principali: le 310 settimane di Federer, record all-time. Almeno fino al 1° marzo del 2021, data in cui Djokovic potrebbe eguagliare lo svizzero nel caso in cui non perdesse la vetta della classifica: una missione che appare quasi impossibile per gli inseguitori, con Nadal già distante 1410 punti e impossibilitato a guadagnare al Roland Garros. Lo stesso Rafa scivolato al secondo posto nella graduatoria dei più vincenti nei Masters 1000, scavalcato dai 36 sigilli del serbo e che arriverà a Parigi per la prima volta in carriera senza aver messo in cascina alcun titolo sul rosso.
Nella capitale francese, dunque, l’ennesimo cruciale snodo sulla corsa a tre per la poltrona del re degli Slam: l’opportunità fallita da Djokovic di portarsi a 18 a Flushing Meadows potrà essere cancellata con un immediato colpo di spugna nella a Parigi, per farsi vedere negli ‘specchietti’ di Rafa e Roger anche in questa maratona e magari firmare l’ennesimo record con il Double Career Slam, ossia almeno due vittorie in ogni Major, dopo aver concluso il doppio giro dei Masters (nemmeno a dirlo, l’unico nella storia a riuscirci). Nole è in corsa su ogni fronte per primeggiare in ogni classifica possibile e immaginabile, nonostante il (sacrosanto) tentativo di togliere un po’ di pressione di dosso in vista del Roland Garros. Djokovic assicura di dover cambiar marcia da instancabile perfezionista qual è, magari limitando qualche evitabile scatto di nervosismo presente anche al Foro Italico. “Nadal è sempre il favorito a Parigi, se c’è un torneo nel quale è d’obbligo è proprio questo qui“. Ma se a dirlo è un tennista che in questo bizzarro 2020 è stato fin a questo momento battuto solamente da stesso qualche dubbio può esserci.