Il coach del numero uno italiano analizza il primo incontro al Roland Garros e le condizioni diverse dal solito
“Matteo ha fatto un ottimo match, di ottimo livello. Mi è piaciuto molto, e credo che anche lui abbia motivo per essere soddisfatto. Vero che l’avversario era al primo match su terra, ma tutti qua hanno pochi match su questa superficie”. Vincenzo Santopadre, coach di Matteo Berrettini, guarda con ottimismo all’esordio del tennista romano al Roland Garros, dove si è imposto in tre set sul canadese Vasek Pospisil. “Lui è sempre un avversario che sa giocare, che serve bene e risponde bene – ha detto Santopadre ai microfoni de “Il Tennis Italiano” -. Matteo ha avuto venti palle break e ne ha concessa solo una, credo che la sua prestazione sia stata molto buona. C’è da essere soddisfatti per questo match“.
L’allenatore del numero otto al mondo ha commentato le condizioni particolari in cui si sta svolgendo lo slam parigino, posticipato alle prime settimane autunnali a causa dell’emergenza coronavirus. Le temperature in questi giorni non stanno aiutando i tennisti, che nelle prime giornate hanno dovuto far fronte a un freddo inaspettato. “All’inizio c’è stato il problema dell’adattamento – ha spiegato Santopadre -. Qui ci sono condizioni parecchio diverse rispetto a Roma, dove si giocava con palle e temperature diverse. Le condizioni sono particolari, è complicato per chi spinge perché la palla rimbalza poco e va piano. I campi, invece, nonostante tutto sono duri. Credo che le polemiche lascino il tempo che trovano, poi sarà chi di dovere a decidere se venire incontro ai giocatori. Ho visto che tanti hanno fatto anche osservazioni che non devono essere necessariamente prese come polemiche”.
Una delle altre questioni che stanno facendo discutere è quella delle palle utilizzate, giudicate troppo dure da molti giocatori tra cui Rafa Nadal. “Non dico che queste palle siano più o meno buone, non stiamo parlando di qualità scadente – afferma il coach di Berrettini –. Detto questo, è una palla particolare, a cui i giocatori non sono abituati. Può generare insofferenze perché è diversa da tante altre. Giocando in queste condizioni, poi, anche la palla risulta diversa”.
Infine qualche parola su Lloyd Harris, prossimo avversario di Berrettini a Parigi: “Ci siamo ricordati che lo aveva affrontato nell’ultimo turno di qualificazioni del torneo Juniores qua a Parigi, quando Matteo aveva vinto. La partita la prepareremo in primis basandoci sulle caratteristiche prioritarie di Matteo, poi studieremo con calma l’avversario“.