La polacca non avrà nulla da perdere nella sua prima finale Slam. Per Kenin invece, già vincitrice in Australia, la racchetta pesa molto di più
Iga Swiatek e Sofia Kenin si giocano una delle finaIi Slam più giovani dell’ultimo decennio. Classe 2001 la polacca, classe 1998 la statunitense. Tra le due però l’esperienza alle spalle è ben diversa. Per Swiatek è il primo vero anno tra le big, con un quarto turno in Australia come miglior risultato in un major. Il 2019 fu una sorta di rampa di lancio per l’allora diciassettenne, con la prima finale Wta in quel di Lugano persa per mano di Hercog.
La pressione, per forza di cose, è bilanciata maggiormente sulla racchetta di Kenin che invece a questi palcoscenici è decisamente più abituata. Già vincitrice Slam a Melbourne, la moscovita ha faticato maggiormente rispetto alla sua prossima avversaria per raggiungere l’ultimo atto. A fare la differenza sarà la gestione delle emozioni: “Sono davvero felice per come sto giocando e in generale per come stanno andando le cose – ha ammesso Kenin -. Non è facile raggiungere una finale dello Slam, figuriamoci due nello stesso anno. Cercherò di sfruttare la mia esperienza nella finale con Iga. Conosco bene le sensazioni che si provano quando arrivi in finale in uno Slam per la prima volta. Spero che si innervosisca un po’, ma so cosa aspettarmi, quindi vedrò di adottare bene il mio piano tattico”.
Poi gli elogi all’avversaria, autrice di un cammino netto: “Swiatek sta esprimendo un grandissimo tennis. Anche Petra non aveva perso set prima di oggi. Questo non significa nulla, ma devo ammettere che sta giocando davvero bene. Sono sicuro che è molto fiduciosa ed entusiasta per la finale”.
Se Kenin vuole fare il bis Slam, per Swiatek sarebbe il completamento di una favola senza precedenti. Nell’Olimpo di coloro che hanno conquistato uno dei 4 magici titoli non risulta iscritta però uno riferimenti di Iga. Trattasi di Agnieszka Radwańska, considerata la tennista polacca più forte della storia, ma che presto potrebbe passare il testimone.
Swiatek ha fin qui concesso le briciole a Parigi. Non solo non hai mai perso un set; non ha proprio fatto avvicinare le sue avversarie: “È una follia se ci penso e ancora mi sembra tutto irreale. Non mi sento addosso troppa pressione perché per me adesso l’importante è giocare al massimo delle mie possibilità. Arrivare in finale è già un grande traguardo“, ha chiosato la polacca nella conferenza della vigilia.