Dopo essersi dimesso da presidente dell’ATP Player Council il serbo ha presentato il sindacato da lui fondato

Dopo essersi dimesso da presidente dell’ATP Player Council e aver fondato la Professional Tennis Players Association, Novak Djokovic ha indetto una conferenza stampa di presentazione del nuovo sindacato. Prima di creare PTPA ho parlato con Federer e Nadal ma loro mi hanno detto di non volerne farne parte. Non critico la loro scelta perché ognuno ha diritto alla propria opinione – spiega il serbo che sarebbe disposto ad accogliere i due campioni in qualunque momento – Se dovessero unirsi a noi sarebbe fantastico, ma per il momento continuiamo a lavorare come stiamo facendo”. Il numero uno del mondo in fase di lancio sta lavorando a stretto contatto con Vasek Pospisil, tennista sempre attivo sul fronte sindacale: “Tra un torneo e l’altro io e Vasek lavoriamo senza sosta per creare la nostra struttura. Tanti hanno provato a scoraggiarci e ad opporre resistenza alla nostra idea, io ho già spiegato perché PTPA deve esistere“.

Quest’idea non è solo mia e di Vasek, già vent’anni fa ci avevano pensato. Il mio coach Goran Ivanisevic faceva parte della prima generazione che voleva creare un sindacato di questo tipo”. Djokovic sottolinea la necessità che da tempo si aveva di una nuova organizzazione per discutere con i vertici del tennis mondiale. “In passato ci furono dei tentativi, ma fallirono. Il tennis è uno sport globale, ma non viene sfruttato pienamente il potenziale che ha – il pensiero di Nole che prosegue – Il problema è l’esistenza di un monopolio e quando hai il controllo totale di una cosa, come nel caso dell’ATP, è normale non essere interessati al cambiamento. Noi però non vogliamo opporci a nessuno, vogliamo semplicemente rappresentare al meglio i tennisti”. Conclude Djokovic che a margine della conferenza ha svelato di non avere intenzione di organizzare una nuova edizione dell’Adria Tour.