Giunge al termine l’esperienza da sparring di Luciano Darderi alle ATP Finals 2020

Giunge al termine l’esperienza di Luciano Darderi alle ATP Finals 2020. Il classe 2002 ha passato più di una settimana a Londra come sparring dei protagonisti del torneo che manda in archivio la stagione. Prima del ritorno in Italia, Darderi è riuscito ad aggiungere Jamie Murray alla lista dei giocatori con i quali si è allenato. Già nei giorni scorsi Luciano aveva raccontato le differenze nel lavorare con i doppisti e l’allenamento con Murray le ha confermate. In queste giornate l’italo-argentino ha potuto prendere tanti spunti utili per l’immediato futuro come lui stesso conferma: Adesso inizierò a prepararmi per il 2021, dobbiamo lavorare tanto sul fisico che ho visto giocare davvero una parte importante. Allo stesso tempo dobbiamo fare anche accorgimenti tecnici sempre sulla base di quanto visto in questi giorni”. Nel corso dell’avventura londinese, Darderi si era fermato il sabato mattina durante una sessione con Matteo Berrettini, riserva del torneo. Nonostante ciò dopo una giornata di stop, già il lunedì il romano d’adozione è stato in grado di tornare in campo per sfruttare al massimo questa chance: È stato un sogno poter allenare questi giocatori. Negli ultimi giorni i ritmi si sono stabilizzati e ne abbiamo anche approfittato per vedere dei match, un’ulteriore fortuna. Adesso torneremo al lavoro, non so ancora però se andremo in Argentina per le vacanze perché sono undici mesi che non vedo mia mamma”.

Trae un bilancio anche Gino Darderi, padre e coach di Luciano che a sua volta ammette di aver imparato molto nelle giornate trascorse alle Finals: “Per noi è stata un’esperienza positiva. Luciano ha visto qual è il livello massimo di tennis, si è potuto misurare con loro e ha capito cosa bisogna fare per arrivare in alto o comunque provare a raggiungere il massimo delle proprie potenzialitàcommenta Gino che poi aggiunge – Io stesso ho appreso molto come allenatore, ho potuto scambiare opinioni con grandi allenatori e preparatori atletici altrettanto bravi. A proposito ci tengo a ringraziare il team di Schwartzman che ci ha invitato tutti i giorni per allenarci, ci siamo trovati benissimo”. Aggiunge coach Darderi che poi conclude: “Essendo un team di matrice argentina, siamo abituati a stare sulla terra quindi ci è servito molto giocare sul veloce. Poi naturalmente non sono allenamenti completi perché da sparring tu devi far lavorare l’altro e quindi a volte ti chiamano solo per 30 minuti di palleggio, però è stata un’esperienza fantastica”.