L’ex giocatore e attuale allenatore di Rafael Nadal ha parlato in un’intervista a “Libertad Digital”
Il rapporto tra Carlos Moyà e Rafael Nadal, com’è risaputo, va oltre quello normale tra allenatore e giocatore. Tra i due scorre una grande amicizia fin da quando il venti volte campione slam aveva 11 anni e una carriera ancora agli albori. Proprio per questo, è facile leggere tanto rispetto ma soprattutto un’incredibile allenatore nelle parole del vincitore al Roland Garros del 1998 quando parla di Rafa. Moyà, intervistato da “Libertad Digital”, ha parlato molto di come Nadal gestisce i momenti più duri grazie alla sua esperienza e alla sua tenuta mentale.
“Rafa ha una vasta gamma di possibilità nel suo gioco – ha detto Moyà –. A livello generale cerchiamo di adattarci alle condizioni e alle superfici. Se guardi una sua partita a Londra vedrai che non gioca nello stesso modo di Parigi un mese prima. E’ vero però che questo modo di giocare si sta perdendo. I giocatori colpiscono più forte e in generale i punti durano meno. La cosa buona è che Rafa continua a farlo, ed è qualcosa che lo rende diverso rispetto agli altri“.
“Come gestisco i momenti di tensione di Rafa? Soffro molto anche io, però ovviamente chi soffre di più è il giocatore – ha spiegato il maiorchino -. In questo caso però è importante il nostro rapporto di amicizia, che ci dà qualcosa in più. Rafa è un professionista nell’ascoltare le persone intorno a lui – conclude Moyà -. Si fida molto di ciò che diciamo noi del suo team, anche se poi ovviamente è lui a dover prendere le decisioni definitive. Stiamo parlando di uno dei più grandi giocatori della storia, e se avesse un ego grande non ci ascolterebbe come fa ogni giorno. Questo mostra la sua umiltà“.