Indiscrezioni autorevoli danno per certo lo svolgimento, anche a porte chiuse, del torneo del Principato. Semaforo rosso quasi certo per il Masters 1000 californiano, quello della Florida è in bilico
Il tennis è in attesa che venga reso noto il calendario 2021 dei due circuiti mondiali, ma nel frattempo si rincorrono voci e ipotesi su come potrebbero essere dislocati i tornei nei primi 4-6 mesi dell’anno, che prevedibilmente risentiranno in maniera ancora pesante dell’effetto coronavirus. Atteniamoci a quelle più fondate e autorevoli.
Chris Kermode, l’ex presidente Atp che oggi svolge un ruolo di consulente per il torneo di Monte Carlo ad esempio ha annunciato che il torneo del Principato quest’anno si farà: gli organizzatori sono disposti a giocare anche a porte chiuse, se sarà necessario, pur di non rinunciare per il secondo anno di fila. Come ricorderete, ad aprile già erano in pieno corso i preparativi e gli allestimenti quando venne presa la decisione di cancellare il primo Masters 1000 della stagione europea. Secondo indiscrezioni riportate dalla firma di Sport Illustrated, Jon Wertheim, Indian Wells sarebbe invece destinato a passare ancora una volta la mano: troppi i rischi, e Larry Ellison, patron del torneo, avrebbe deciso di soprassedere. Una notizia a cui manca solo l’ufficialità.
Anche il secondo Masters 1000 americano, quello di Miami, rischia grosso, specie se privato del sostegno dell’omologo californiano. Come è noto, è ormai quasi certo che le qualificazioni degli Australian Open si giocheranno in Medio Oriente, con grande probabilità a Dubai. Doha si trova invece davanti ad una alternativa: restare in calendario nella prima settimana di gennaio o slittare alla quarta di febbraio. Per quanto riguarda la Wta – fortemente criticata dall’ex agente di Maria Sharapova, il vicepresidente dell’IMG Max Eisenbud, per aver puntato molto sui tornei in Oriente e soprattutto in Cina – notizie ufficiali sono attese all’inizio della prossima settimana.