La pandemia mette alle corde l’attività amatoriale di tante discipline sportive. Si salva il tennis, in gran crescita il padel

Tennis e padel restano a galla e conservano i propri tesserati nell’anno in cui la pandemia ha messo in ginocchio il settore economico sportivo.

Le due discipline tuttora fronteggiano delle difficoltà, che in particolar modo hanno colpito centri sportivi e chi opera nel settore come maestro, ma altri sport hanno subito danni più profondi come evidenziano le pagine de La Gazzetta dello sport.

Le chiusure di palestre e piscine hanno messo alle corde sport come il nuoto, la pallacanestro e le arti marziali, costringendo appassionati di queste discipline a virare verso altre attività. Per forza di cose, in tanti si sono approcciati al mondo della racchetta, che a livello numerico ha conservato la propria forza.

Il quotidiano sportivo ha raccolto la testimonianza di Ciro Cirillo, responsabile tecnico della scuola tennis del Parco del Foro Italico: La partecipazione nel nostro club è incrementata del 30%. Naturalmente prima di iniziare si tiene la mascherina, poi una volta iniziata la lezione si toglie, ma in campo non giocano mai più di quattro ragazzi”.

Questo caso non può certo essere considerato l’esempio, dato che l’inverno ha messo in difficoltà numerosi circoli del nord Italia, che impossibilitati all’utilizzo dei campi outdoor, si sono dovuti arrendere alle norme che regolano l’accesso alle strutture interne.

In questi mesi è continuata ininterrotta anche la crescita del padel che gode di un numero sempre maggiore di campi ed appassionati. La situazione non è rosea per nessuno, ma in un anno in cui sport come l’atletica perdono il 90% dei tesserati, è lecito dire che le due racchette hanno resistito.