A trentatré anni dalla finale tra Massimiliano Narducci e Claudio Panatta, nel circuito maggiore due azzurri tornano a giocarsi un derby per il titolo

Stefano Travaglia e Jannik Sinner si affronteranno nell’atto conclusivo del Great Ocean Road Open. Dopo trentatré anni il circuito maggiore riabbraccia una finale tutta tricolore, l’ultima nel 1988, la giocarono a Firenze Claudio Panatta e Massimiliano Narducci con la vittoria di quest’ultimo con il punteggio di 3-6 6-1 6-4. Complessivamente sarà il settimo derby azzurro a decidere un torneo del circuito maggiore, la prima fu quella tra Adriano Panatta e Martin Mulligan a Senigallia nel 1971. Sulla terra del Ponterosso fu vittoria di Panatta, che con lo score di 6-3 7-5 6-1 diventò il primo italiano a vincere una rassegna nell’era open. Per ritrovare l’ultima finale azzurra giocata all’estero bisogna invece tornare indietro di più di quarant’anni, nel 1980 a Il Cairo, Corrado Barazzutti sconfisse Paolo Bertolucci con il punteggio di 6-4 6-0. Le altre sfide consegnate alla storia del tennis italiano sono: A.Panatta-Bertolucci (Firenze 1974 – 6-3 6-1); Zugarelli-Barazzutti (Bastad 1976 – 4-6 7-5 6-2); Pistolesi-Cancellotti (Bari 1987 – 6-7 7-5 6-3). Le sei finali precedenti a quella di Melbourne sono state giocate tutte sulla terra.

Indifferentemente dal vincitore della sfida in programma domenica 7 febbraio, il movimento azzurro raccoglierà il secondo titolo australiano della propria storia. Il primo e – ancora per poche ore – unico a riuscirci fu Gianluca Pozzi che nel 1991 a Brisbane vinse in finale contro Aaron Krickstein 6-3 7-6. Per Travaglia sarà la prima finale nel circuito maggiore e potrebbe subito valere l’accesso alla top 50, oltre che il titolo. Con la vittoria su Thiago Monteiro, il marchigiano si è assicurato il nuovo best ranking alla 60° posizione, ma con un successo balzerebbe alla 49° piazza del ranking ATP. Per Sinner grande prova di maturità con Khachanov, ed una piccola rivincita per il KO degli US Open, ai tempi fortemente condizionato dai problemi fisici che hanno limitato l’altoatesino a partita in corso. A pochi mesi dal trionfo di Sofia per Jannik c’è subito la possibilità di iniziare l’anno con un titolo, mentre a livello di classifica i punti del Great Ocean Road Open varrebbero la 32° posizione (best ranking già ritoccato alla 34°).