Al primo main draw slam Karatsev si è spinto ai quarti di finale eliminando Schwartzman ed Auger Aliassime
“Gioco un tennis aggressivo, mi piace servire forte e voglio chiudere il punto velocemente. Mi avvicino alla linea di fondo e non voglio essere io a dover inseguire la palla”. Aslan Karatsev non fa mistero del passaporto tennistico che all’età di 27 anni gli ha consentito di arrivare ai quarti di finale alla prima partecipazione nel main draw di uno slam. Dopo essersi qualificato sui campi di Doha, il russo all’arrivo Australia è riuscito a vincere l’ATP Cup con la nazionale guidata dalle prestazioni di Medvedev e Rublev. Il meglio però è arrivato nello slam, anche se a Melbourne ci hanno messo un po’ per accorgersene. Dopo il debutto vincente contro il nostro Mager, al secondo round aveva lasciato un solo gioco per strada contro Egor Gerasimov. Dovrebbe essere abbastanza per rubare l’occhio, ma Aslan ci ha aggiunto la vittoria in tre set sul numero otto del seeding Diego Schwartzman; evidentemente non abbastanza se al termine del match nessuno lo ha richiesto in conferenza stampa.
La “consacrazione”, almeno mediatica è arrivata con la rimonta su Felix Auger Aliassime che lo ha proiettato al quarto di finale contro Grigor Dimitrov: “Sto vivendo un grande momento. All’inizio non sentivo il mio tennis, poi nel terzo set ho trovato ritmo e ho fatto giocare più palle a Felix. La partita non è mai finita, in particolar modo al meglio dei cinque anche se ammetto che la contesa ad un certo punto sembrava compromessa”. Ha commentato il russo, lo scorso anno vincitrice dei Challenger sul rosso di Ostrava e Praga, questo nonostante la superficie più congeniale a lui sia quella rapida: “Avevo giocato in Australia, ma il campo era più lento. Quella di quest’anno per me è la superficie più congeniale”. Insieme a Medvedev e Rublev, il 27enne di Vladikavkaz ha firmato un record per la Russia che per la prima volta porta tre giocatori ai quarti di finale di uno slam maschile. Inoltre Karatsev è il primo qualificato dal 1996 a raggiungere i quarti di finale: “Non sapevo di questi record però mi fa piacere, anche se poi io mi concentro sul torneo e sulle partite. Il nostro tennis sta vivendo un momento fantastico, Daniil ed Andrey fanno parte di una generazione fortissima che ci sta dando soddisfazioni che mancavano dai tempi di Safin e Kafelnikov”.
Intervistato dal sito dell’ATP, Brad Gilbert ha detto la sua sulla cavalcata dell’attuale numero 114 del mondo, già certo del best ranking alle 63° posizione in caso di sconfitta ai quarti di finale: “Se non lo sapessi non penserei mai che questo ragazzo sia 114 del mondo. Nel match con Schwartzman sembrava lui il top ten. Comunque questi risultati sono la prova della bellezza del tennis. Ultimamente diversi ragazzi che hanno superato i 25 anni riescono a fare il salto di qualità dopo tante stagioni nei Challenger, un esempio è Caruso che ha giocato un bellissimo match contro Fognini – spiega Gilbert che conclude -. Non tutti sono pronti per sbocciare a 21 anni, ma Karatsev ed altri dimostrano che se lavori con un’attitudine positiva poi l’occasione da cogliere si presenta”.