Il numero 2 d’Italia ha rilasciato un intervista a “Marca“ in vista del suo debutto assoluto nel Mutua Madrid Open. L’altoatesino ha raccontato anche un divertente aneddoto accaduto durante il torneo under 18 del Bonfiglio.
Forte della prima semifinale in un torneo su terra rossa del circuito maggiore, ottenuta a Barcellona, Jannik Sinner è pronto per il suo debutto assoluto nel Masters 1000 di Madrid. Sul suo percorso nel torneo madrileno potrebbe trovarsi di fronte Rafa Nadal (già agli ottavi di finale). Il primo e unico precedente tra i due andò in scena nell’ultima edizione del Roland Garros, dove il maiorchino prevalse in tre set. Proprio insieme all’attuale numero 2 del mondo e il suo team, ha preparato la trasferta australiana di inizio anno. ”Allenarsi con un 20 volte campione slam è un‘esperienza molto formativa“ ha dichiarato Sinner al quotidiano spagnolo “Marca”. “Ciò che mi ha colpito di lui è la sua disponibilità e l’intensità che mette in campo. Lui e il suo team sono molto divertenti, ma quando è tempo di giocare non scherzano”.
Una delle armi migliori del 19enne di San Candido è la grande maturità e intelligenza tattica in campo, un fatto raro per un giocatore così giovane. “Tutto viene dell’educazione che ho ricevuto dai miei genitori. Loro mi hanno insegnato ad avere rispetto per tutti. Mantenere la calma in campo è fondamentale per un tennista. Questo non vuol dire che non ci arrabbiamo“ ha ammesso l’attuale numero 18 del mondo. “Ricordo che durante un match perso nei quarti del torneo under 18 del Bonfiglio, ruppi la mia racchetta. Lasciando il campo, mi sentivo più deluso per aver fatto questo gesto che per il match perso. Qua ho realizzato che questo atteggiamento non fa parte della mia personalità”.
In conclusione, il finalista del Miami Open 2020 ha parlato anche del rapporto con Maria Sharapova, che si è allenata nell’ultimo periodo della carriera nell‘Accademia di Riccardo Piatti. “Mi ritengo fortunato di averla incontrata. Mi ha impressionato la sua professionalità. Aveva una mentalità differente, che solo in pochi hanno. È stata un’esperienza simile a quella con Rafa. Trascorrere del tempo con loro ti aiuta a crescere, non solo come giocatore ma anche come uomo”.