La donna, nonostante l’età, si rimette in discussione. Giocherà oggi le qualificazioni del torneo ITF di Naples in Florida. La sua avversaria ha 54 anni meno di lei

Fin dove può spingersi una passione? Questa domanda dovremmo rivolgerla a Gail Falkenberg, l’indiscussa protagonista della storia del giorno. La donna, alla veneranda età di 74 anni, giocherà questo pomeriggio le qualificazioni del torneo ITF di Naples (Florida) contro Tiphanie Fiquet, un’avversaria più giovane di lei di ben 54 anni. Non è la prima volta che Falkenberg si rimette in gioco e fa parlare di sé. Già in passato, correva il 2016, Gail era balzata agli onori della cronaca per aver compiuto un’impresa sportiva non da poco superando la statunitense Rosalyn Small per 6-0 6-1. Nel turno successivo perse contro Taylor Townsend senza tuttavia raccogliere un solo game.

LA STORIA

‘The Legend’, questo è il soprannome della immarcescibile donna statunitense, si è laureata negli anni ’60 all’Università della California giocando a tennis a livello collegiale per poi conseguire un Master in produzione cinematografica. Dopo essersi cimentata nella produzione audiovisiva abbandonando ogni velleità di far carriera nello sport, negli anni ’80 riprende in mano la racchetta e vince nel 1983 il Public Parks Open Singles Championship di Springfield. La passione è irrefrenabile e Falkenberg decide di abbandonare il proprio lavoro originario e di dedicarsi completamente al tennis rivoluzionando la propria vita.

Dal 1985 al 1990 gioca i primi tornei internazionali, prende parte alle qualificazioni Slam degli Australian Open nel 1988 superando un turno, raggiunge il suo best ranking al numero 360 della classifica mondiale e tocca il punto apicale della carriera ad Orlando nel 1989 quando si ritrova ad affrontare una giovanissima Jennifer Capriati. Gail esce dal campo a testa alta perdendo con il punteggio di 7-6 6-4.

Oggi il suo rientro sul rettangolo da gioco a distanza di tre anni dall’ultima partita ufficiale fa certamente notizia, specialmente in tempi così ostici come quelli attuali. In bocca al lupo Gail.