Il numero 1 del mondo è intervenuto nella conferenza stampa in vista degli Internazionali d’Italia 2021.
Dopo il forfait da Madrid, Novak Djokovic è pronto a scendere in campo al Foro Italico per difendere il titolo vinto nell’ultima edizione (battendo Diego Schwartzman in finale). Nole ha preparato l’appuntamento romano allenandosi con l’ex numero 1 del mondo e amico, Andy Murray. “È stato molto bello poter rivederlo e poter scambiare con lui. Considerate tutte le difficoltà che ha vissuto negli ultimi tempi (ritiratosi da Miami per un infortunio all’inguine,ndr), l’ho trovato in un ottima condizione fisica” ha dichiarato Djokovic in conferenza stampa.
Il 18 volte campione slam ha parlato anche della situazione attuale del tennis maschile e della nuova generazione di giocatori, sempre più competitiva:“I risultati stanno dando ragione ai giovani. Medvedev, Tsitsipas, Rublev, Zverev e Berrettini stanno vincendo molte partite ultimamente. A essere sinceri, non sono molto concentrato sul ranking, preferisco pensare al mio gioco e ai tornei Grand Slam, che sono i miei obiettivi in questo periodo della mia carriera. Punto ad arrivare a questi appuntamenti al top della mia forma”. Il 34enne di Belgrado quest’anno, infatti, ha preferito saltare Miami e Madrid, entrambi tornei Masters 1000. “La mia programmazione è cambiata molto rispetto alle scorse stagioni. Credo che questo sia uno step naturale della mia carriera. Voglio spendere più tempo con la mia famiglia. Tuttavia, giocherò il giusto numero di partite per permettermi di arrivare nella migliore condizione possibile ai tornei major. A Montecarlo e a Belgrado non ho giocato il mio miglior tennis, ma spero di farlo gia qua a Roma e nel secondo torneo sempre a Belgrado. Penso che sia la programmazione migliore”.
Il comportamento in campo di Djokovic non è sempre stato dei migliori. Spesso, la tensione lo ha fortemente penalizzato (come accaduto nella scorsa edizione degli Us Open). “Il tennis è uno sport molto dinamico, in una singola partita si affrontano differenti emozioni e scenari. Nel campo si è sempre da soli e perciò la pressione è solo su te stesso. A volte capita di esplodere. È successo a me e non ne sono per nulla fiero. Però talvolta accade di innervosirsi e credo che bisogna sapersi perdonare. Ci sono momenti in cui riesco a controllarmi maggiormente e momenti in cui non riesco. Sono un fan dei giocatori carismatici, che mostrano la parte più umana. Capisco che io sia un esempio per i giovani, ma non è semplice essere sempre al meglio specialmente in uno sport individuale come il nostro”.
Il serbo ha parlato anche del documentario incentrato sulla sua straordinaria carriera: “Dovrebbe uscire nel periodo in cui si disputano gli Us Open. Sicuramente entro la fine dell’anno. Al momento stiamo ancora girando molte scene, comprese alcuna interviste”.