Dopo la presenza a San Siro si sono moltiplicate le ‘apparizioni’ reali e mediatiche del numero 4 del mondo, che ha visitato Maranello in una pausa degli allenamenti ad Alicante. E che prima di partire per l’Australia potrebbe ritrovare in campo l’amico e rivale Alcaraz in una esibizione

Jannik Sinner è in Val Gardena: «Eccolo, ha postato un messaggio sulla Saslong!». No, sbagliato: è a Maranello: «Ha provato una Ferrari, e ha detto che è una figata pazzesca!». Poi squilla il telefono di un amico e collaboratore: «Ma se oggi era ad Alicante, me lo ha confermato un fotografo che conosco…». Insomma, Jannik uno e trino ha monopolizzato l’attenzione di una nazione, sembra moltiplicarsi come i famosi ‘sosia’ di Putin: appare da una parte, scompare dall’altra, in attesa di materializzarsi in Australia a inizio gennaio con tanto di riccioli rossi e carote al seguito per inaugurare al Kooyong Classic, la ricca esibizione di Melbourne, quello che sembra pronto a diventare un ‘Anno Sinneriano’, il primo ci auguriamo di una lunga serie.

Poi in Italia è difficile tenere la rotta, un giorno sugli altari, quello dopo nella polvere, così l’eroe nazionale rischia di trasformarsi di nuovo in ‘caso’ alla prima sbandata, specie in uno sport dove gli esami non solo non finiscono mai, ma si ripresentano ogni giorno, puntuali in campo. Nel delirio della Sinnermania, con l’icona della Volpe che occhieggia da ogni cantone mediatico, dal presepe a Master Chef, l’unico con le idee chiarissime sembra proprio lui, il ragazzo Jan. Che ormai nelle interviste ha il piglio del veterano, sceglie benissimo le parole, e non si fa distrarre da polemiche e clamori. Ad Alicante sta limando la preparazione, e i bene informati raccontano che prima del Kooyong lo vedremo già impegnato in una esibizione di grande interesse il prossimo 22 dicembre: alla Accademia ‘Equelite’ di Juan Carlos Ferrero, a Villena, che guarda caso dista appena una cinquantina di chilometri da Alicante. Il nome dell’avversario è scontato: Carlitos Alcaraz. E sarà subito tennis.