Le parole del numero uno d’Italia dopo il successo contro Guido Pella all’esordio a Wimbledon
Debutto con vittoria per Matteo Berrettini sui campi di Church Road. L’azzurro, che ha superato in quattro set l’argentino Guido Pella, è avanzato al secondo turno di Wimbledon dove adesso affronterà l’olandese Botic Van de Zandschulp, ripescato in tabellone come lucky loser ed uscito vincitore dall’incontro di primo turno con Gregoire Barrere..
Il numero uno d’Italia, fresco di titolo al Queen’s, sta attraversando un grande momento di fiducia. “Il momento positivo mi ha aiutato oggi quando le cose si sono un po’ complicate – confida Matteo. Mi sono detto, che ho giocato molte partite e ne ho vinte la maggior parte. Questo è importante per un tennista. A volte si vince anche con la fiducia che si prova in sé stessi. Oggi, soprattutto nel terzo set, l’ho utilizzata come arma per superare il mio avversario. Arrivare in fondo al torneo? So che ho il livello, le armi e la mentalità per arrivarci. Ma, come penso che voi abbiate potuto vedere oggi, ogni partita è una lotta ed è davvero difficile. Adesso devo andare per gradi e pensare alla prossima partita. Certo, mi piacerebbe avere un lungo percorso qui ma voglio pensare passo dopo passo. So che posso farcela, ma so al contempo che sarà dura“.
Le sensazioni su erba migliorano giorno dopo giorno. “Finora non ho mai perso un incontro, quindi direi che procede abbastanza bene (sorride, ndr). Sono consapevole che questa sia una superficie che non perdona niente. So che devo essere concentrato tutto il tempo. È dura, soprattutto in una partita al meglio dei cinque set. Ho bisogno di un grande sforzo mentale per giocare il mio miglior tennis. Il confronto con Becker? È bello sentire il mio nome vicino a lui. Non ho ottenuto forse un quarto di quello che lui ha raggiunto nella sua carriera. La parte migliore penso sia stata quando l’ho incontrato non appena sono arrivato qui. Stava camminando e si è fermato. Ero sorpreso perché sapeva chi fossi. Mi ha fatto stare bene dicendomi tipo ‘Ben fatto! Ora abbiamo qualcosa in comune’. Vorrei avere tutto in comune con lui, tipo tutti i titoli e cose di questo genere. Cercherò di arrivarci. Mi ha anche detto che dovevo mantenere la mente lucida per avere un lungo percorso qui a Wimbledon. Proverò a farlo” ha chiosato Matteo.