Le parole dell’australiano dopo il successo in lotta contro Hugo Humbert

Nick Kyrgios era uno dei protagonisti più attesi a Wimbledon. Malgrado un’assenza prolungata dal circuito, l’australiano ha superato all’esordio un cliente ostico come Ugo Humbert spazzando via lo scetticismo generale e le critiche della vigilia.

“Sono arrivato quattro giorni prima dell’inizio di Wimbledon anche se non sono sicuro di che giorno fosse – rivela Nick -. Molte persone mi dicevano che non ci sarebbero state chance per me perché sono giunto qui a corto di preparazione. Ho sentito un sacco di cose. Penso sia stato Gilbert a dire ‘Non può alzarsi dal divano e competere a questo livello’. Ragazzi, conosco il mio gioco e questa superficie. Non ho paura di nessuno perché se mi sento bene mentalmente so cosa sono capace di fare. Tre, quattro giorni o una settimana non contano nulla per me. Pratico questo sport da quando ho sette anni. Non mi interessa davvero quello che la gente dice. Sono indipendente e mi preparo nel modo in cui ritengo sia più giusto farlo. Quanto mi è mancata la competizione? Competo ogni giorno. Quando gioco a dama, a Call of Duty o a basket. I miei amici a casa possono sicuramente confermarlo. Ho giocato sul campo 1 di Wimbledon, con la folla gremita, contro uno dei migliori giocatori del mondo in questo momento, uno dei più in forma, ed è stato molto divertente. Ieri il pubblico mi ha ringraziato. Come a dire.. ‘Grazie Nick, per averci fatto divertire così tanto’. Quindi continuerò ad andare là fuori e a dare spettacolo. Molte persone volevano che venissi qui a giocare per questo. Sono qui e sto provando di dar loro quello che ho”.

Come già ribadito a più riprese, per Nick Kyrgios giocare su erba è un qualcosa di naturale. “Essere australiano aiuta a crescere sull’erba e credo di aver sviluppato il mio gioco su questa superficie abbastanza presto. In Australia ci sono alcuni campi poco raccomandabili e sei obbligato ad avere un gioco di gambe decente. Giocare su erba, agire d’istinto, qui mi viene abbastanza naturale. Sono sicuro che Jordan Thompson direbbe lo stesso. Siamo cresciuti sui prati. Per i giocatori europei potrebbe essere più difficile e probabilmente stanno cercando di lavorare su questo aspetto. Ad essere sincero, però, ho un footwork terribile. Probabilmente non dovresti mai più pormi un quesito del genere. È più una domanda da fare a Diego Schwartzman“.

Infine una battuta sul doppio misto che vedrà l’australiano in coppia con la veterana Venus Williams. “Lei è una leggenda di questo sport. A 41 anni continua a vincere partite a Wimbledon. A quell’età non credo che sarò in grado di colpire un’altra palla onestamente. Avevamo in programma di giocare insieme da un po’ di tempo in uno Slam. Siccome non ero sicuro di quanto ancora avrebbe giocato, prima che si ritirasse, volevo provare a giocare con una delle sorelle Williams nel doppio misto. È come un sogno che si avvera – confida Nick –. Penso che ci divertiremo assieme e formeremo una coppia pericolosa. La gente sarà sicuramente con noi. Chissà, forse potrà insegnarmi un po’ di quella calma che la contraddistingue. Io sono entusiasta, ma anche lei lo è. Non credo che abbia mai pensato al giorno in cui sarebbe scesa in campo per un doppio misto con il ‘Bad Boy’ del tennis. Vedremo come andrà”.