Le dichiarazioni dello svizzero dopo aver sconfitto Cameron Norrie in quattro set

Roger Federer, grazie alla vittoria in quattro set ai danni di Cameron Norrie, si è qualificato agli ottavi di finale di Wimbledon per la diciottesima volta in carriera. Il suo prossimo ostacolo porta il nome di Lorenzo Sonego, ma, nel frattempo, l’elvetico si gode questo primo obiettivo raggiunto e si mostra contento, in conferenza stampa, della sua prestazione.

Oggi ho giocato molto bene – afferma Roger – nonostante quel momento in cui mi sono fatto sfuggire di mano il terzo set. Ho battuto un giocatore protagonista di un’ottima stagione, questa vittoria mi regala grande fiducia. Lui è in alto nella Race e giocava in casa: se l’ho sconfitto, posso affermare di poter sostenere ancora un buon livello. Sto migliorando con il passare dei giorni: con Mannarino ho avuto tanta fortuna a causa del suo infortunio, poi sono riuscito a trovare la chiave giusta per alzare il ritmo dei miei colpi. Era da tanto che non mi sentivo così soddisfatto di quanto realizzato in campo”.

Poi, una considerazione sul dominio nel circuito di Novak Djokovic, capace, sin qui, di vincere tutti i match giocati nei tornei dello Slam: Giudico impressionante quello che Novak, ancora una volta, sta facendo nel Tour – riflette il numero 8 del mondo – poiché riesce sempre a trovare una strategia per uscire trionfante durante le sue partite. In Australia ha giocato benissimo, stessa cosa al Roland Garros. È veramente incredibile come sia sempre il grande favorito in ogni torneo cui prende parte. Bisogna anche dire che merita i suoi successi, perché lavora sodo e possiede una tecnica sopraffina: batterlo è difficilissimo”.

Lo svizzero, inoltre, si lascia intervistare anche su Andy Murray, giudicando ammirevole il suo ritorno alle competizioni: “Capisco quello che prova Andy. È molto dura dover fare compromessi tra la tua voglia di gareggiare e le tue reali possibilità fisiche. È troppo frustrante volerti allenare tre ore e poterlo fare solo per un’ora e mezza, voler giocare 35 tornei e poterne fare solo 15 o persino meno. Detto questo, Andy è ammirato da tutti nel circuito: lui non è reduce da una qualsiasi operazione al ginocchio, il suo infortunio è decisamente più grave. Deve essere fiero di quanto messo in mostra qui a Wimbledon: gli auguro il meglio e tutti speriamo di vederlo ancora per qualche anno nei tornei più prestigiosi”.