Il campione serbo promette grande battaglia in finale, ma sa che Berrettini potrà dargli gran filo da torcere

Novak Djokovic, sconfiggendo Denis Shapovalov in semifinale a Wimbledon, ha ottenuto la trentesima finale Slam della carriera: domenica 11 luglio, contro Matteo Berrettini, andrà a caccia del suo 20° titolo Major (eguaglierebbe, al primo posto di questa speciale classifica, gli eterni rivali Roger Federer e Rafael Nadal). A tal proposito, il numero 1 del mondo ha mostrato tutta la sua gioia per il traguardo raggiunto, dichiarando che la partita di domenica sarà una delle più importanti della sua vita.

“Significa tutto per me – svela il serbo – poter diventare il giocatore della storia con più titoli Slam. È il motivo per cui competo ancora. Speravo, mentre venivo a Londra, di poter competere per un altro trofeo e sono contento, fin qui, di aver rispettato le mie aspettative. Tutto è possibile in finale: l’esperienza è dalla mia parte, ma Berrettini ha vinto tantissime partite sull’erba, compreso il torneo del Queen’s. La sua condizione psicofisica è perfetta: sta servendo bene, giocando bene. Sarà un match molto difficile per entrambi, ma io non vedo l’ora di dar vita ad una vera battaglia. Matteo è uno dei migliori tennisti in assoluto: ha vinto grandi partite, come quella in Australia contro Dominic Thiem, ha raggiunto la semifinale dello US Open due anni fa e ha sfiorato anche il titolo di Madrid quest’anno. Ha dei colpi micidiali, che funzionano bene su tutte le superfici e lo ha dimostrato pienamente fin qui. L’ultimo nostro incontro al Roland Garros è stato durissimo, con 4 set lottati fin all’ultimo punto. L’erba favorisce ancora di più il suo gioco, ma io credo molto nella mia risposta, che mi ha aiutato tanto nel corso della mia carriera, e nel mio servizio, che oggi ha funzionato benissimo: quando avevo bisogno di una buona prima per tirarmi fuori dal momento di difficoltà, questa è arrivata”.

In seguito, il campione in carica si è reso protagonista di alcune belle parole sul suo avversario in semifinale, Denis Shapovalov: “Sì, contro di lui non ho mai perso – afferma Nole – ma gli ultimi tre, quattro scontri diretti sono stati molto equilibrati. Stavolta, di nuovo tre set giocati sul filo del rasoio e credo che, per i primi due set, sia stato lui a giocare meglio tra i due. Ha servito per portare a casa il primo set, nel secondo ha fatto meglio di me per tutta la parte iniziale. Ha avuto tante opportunità, con l’unica pecca di non riuscire a sfruttarle. Probabilmente, sono stato bravo io a gestire meglio, dal punto di vista mentale, i momenti decisivi, facendogli giocare un colpo in più e spingendolo a commettere un errore. È molto dura affrontare Denis, soprattutto sulle superfici rapide, poiché è, senza alcun dubbio, uno dei migliori battitori del circuito. Ha già compiuto un bellissimo percorso di maturazione in quanto tennista e ha imparato a commettere molti meno errori rispetto al passato, aggiungendo maggiore pazienza al suo gioco aggressivo. Anche se ho vinto tre set a zero, ho faticato tantissimo per conquistare il match e, a fine partita, gli ho detto che, se continuerà a crederci, avrà di sicuro tantissime altre chance per vincere trofei prestigiosi”.