Federica Di Sarra, dopo aver staccato un pass per le qualificazioni dello Us Open, si racconta ai nostri microfoni, esprimendo tutta la soddisfazione per il traguardo raggiunto
Non è mai troppo tardi per raggiungere un traguardo importante, soprattutto se è qualcosa a cui hai dedicato tutta la tua vita. Federica Di Sarra, a 31 anni, ce l’ha dimostrato benissimo, ottenendo la possibilità di giocare le qualificazioni di un torneo dello Slam. Ciò avverrà ai prossimi Us Open, grazie agli ottimi risultati della giocatrice laziale negli ultimi tornei disputati. In particolare, la sua prima finale in carriera in un 60.000$ in Germania le è valso il nuovo best ranking di numero 234 WTA, classifica valida per staccare il proprio pass per gli Stati Uniti. Noi de “Il Tennis Italiano” abbiamo avuto l’opportunità di porre alcune domande alla tennista azzurra, la quale ci ha offerto delle considerazioni molto interessanti.
“Giocare nelle qualificazioni di uno Slam – afferma la laziale – penso sia il primo obiettivo di tutti coloro che praticano il professionismo nel tennis: questo traguardo era, per me, qualcosa di concreto già ad inizio anno e speravo di riuscire a raggiungerlo già in questa stagione. Per come erano andate le cose nel 2021, tuttavia, avevo già spostato il focus sull’Australian Open 2022 e non mi aspettavo di qualificarmi già per l’ultimo Major di questa stagione. Come ben si sa, le cose inaspettate sono le più belle, dunque sono ancora più felice per quanto da me fatto, poiché rappresenta un riscatto da tutte gli alti e bassi che mi hanno accompagnata nel corso dell’anno e della mia carriera. Sono una persona abbastanza negativa, dunque ero partita per la Germania senza minimamente ipotizzare lo scenario che poi si è verificato. Qualche ora prima della semifinale a Versmold, mi era stato detto che, qualora avessi vinto, sarei potuta partire per New York ed io, a quel punto, sono stata bravissima a non scendere in campo con la pressione addosso. Mi sono detta che volevo vincere a tutti i costi, perché volevo ottenere la finale del torneo che stavo disputando. Ho cercato di concentrarmi solo sulla settimana di tennis che stavo vivendo e questo atteggiamento ha funzionato. Sono emozionatissima di poter andare a New York”.
Tanti atleti, negli ultimi anni, ci hanno dimostrato come l’età, in certi casi, sia solo un numero e, spesso, la maturità personale può portare anche a risultati tennistici mai raggiunti prima. “Sì – dichiara, a tal proposito, Federica – raggiungere le qualificazioni dello Us Open rappresenta un’iniezione di fiducia notevole, soprattutto per il futuro. Ho ancora il tempo per costruirmi una seconda carriera migliore della prima, magari con l’obiettivo di partecipare a tutti i tabelloni di qualificazione degli Slam stagionali, indipendentemente dal luogo e dalla superficie. Ormai ho la classifica per farlo, dovessi mantenermi tra il 200° e il 250° posto quest’ambizione non sarebbe un’utopia. Ad inizio anno ero circa numero 360 del mondo, dunque sapevo che c’era questa possibilità: ho lavorato sodo e ce l’ho fatta. La mia gioia è indescrivibile”.
Questa settimana, tuttavia, Di Sarra ci ha fatto spaventare un po’ tutti, dal momento che, impegnata nel suo esordio al torneo ITF di Pescara, si è ritirata dopo soli due game. “Us Open a rischio? Assolutamente no – tranquillizza la tennista nata a Fondi – partirei per New York anche se mi mancasse un’intera parte del corpo. Ho un problemino agli addominali, che sono una parte del corpo molto delicata per un tennista: ho iniziato a sentire il fastidio già durante il riscaldamento del match di Pescara e, dopo due game, ho deciso di ritirarmi per non compromettere la situazione. Ora starò ferma fino a domenica e mi riposerò, poi riprenderò a lavorare gradualmente. Sono comunque certa di riuscire a recuperare al 100% in vista della trasferta in America”.
Infine, una considerazione su quanto, durante le difficoltà pandemiche relative ai protocolli nei vari tornei, sia stato importante avere un obiettivo fisso nella testa, tale da permetterle di concentrarsi appieno sul tennis giocato. “È stato durissimo avere a che fare con bolle e restrizioni – spiega la numero 234 del mondo – soprattutto ad inizio anno, quando la situazione legata al Covid-19 era molto più grave. È già difficile adattarsi per le giocatrici che giocano stabilmente nei tornei WTA, per noi che gareggiamo negli ITF è ancora più complesso vivere nella bolla: spesso gli hotel sono isolati e non hanno tutte le comodità di cui possono disporre le prime 50 al mondo, dunque era stremante accettare questa situazione, sebbene non si potesse fare altrimenti ed era giusto così. Ora, fortunatamente, con i vaccini e i nuovi rimedi, le restrizioni sono diminuite e possiamo tornare a vivere i tornei in maniera più normale. In tutto questo, avere un obiettivo ben chiaro in testa mi ha aiutato a trovare la giusta concentrazione e le giuste motivazioni per esprimermi al meglio”.
Insomma, Federica Di Sarra si è resa protagonista di una storia bellissima che meritava di essere raccontata con le sue stesse parole. La tennista laziale, ora, si preparerà per fare il viaggio più bello della sua vita, quello che la porterà verso una città bellissima ed un torneo importantissimo. Noi le auguriamo di poter dimostrare il meglio delle sue possibilità e di poter vivere altre annate di tennis splendide come questa.