Matteo Berrettini commenta il proprio esordio allo Us Open
“Il livello del match è stato alto. Jeremy ha giocato e servito bene, abbiamo scambiato poco ma sempre con grande intensità. Poi nei momenti importanti e nei tie-break mi sono fatto trovare pronto”. Matteo Berrettini commenta così il successo maturato in tre set contro Jeremy Chardy nel match d’esordio allo Us Open 2021. “La partita odierna può essere un’iniezione di fiducia e potrebbe rappresentare un momento di svolta perché ho superato un primo turno difficile – rimarca l’importanza del successo il romano, reduce dai problemi al quadricipite che gli hanno impedito di volare a Tokyo per l’Olimpiade -. Ad inizio stagione ho avuto il brutto infortunio alla zona addominale, adesso è il quadricipite a darmi problemi. Investo tanto tempo sulla routine per prevenire infortuni ed è una parte fondamentale del mio lavoro”. Archiviato il terzo match giocato dopo la finale di Wimbledon – i primi due lo hanno visto impegnato a Cincinnati – Berrettini vuole pensare gradualmente al proprio torneo anche se l’eventuale quarto di finale con Novak Djokovic non è passato inosservato: “Il tabellone è uscito proprio mentre mi allenavo con Novak. È il numero uno del mondo e lo conosciamo, ma se fossi capitato con Tsitsipas non è che avrei fatto i salti di gioia: i primi del ranking sono tutti forti – sottolinea Matteo che chiude con una puntualizzazione che potrebbe fare la differenza sulle aspettative per il torneo -. Ero arrivato a Wimbledon dopo aver vinto il Queen’s, questa volta invece prima di New York ho giocato poco quindi arrivo con un’attitudine diversa”.