La giovane britannica ha affermato che sarà difficile fare a meno di Andrew Richardson, allenatore che l’ha guidata anche durante gli US Open, ma che era una scelta necessaria per continuare a crescere

Emma Raducanu ha deciso: Andrew Richardson non sarà più il suo allenatore. Il 47enne britannico si era unito al team di Raducanu dopo l’exploit di Wimbledon ed era riuscito a portarla solo due settimane fa all’incredibile vittoria degli US Open. Più di 180 le posizioni in classifica scalate dalla 18enne nativa di Toronto, che partendo dalla numero 200 è arrivata, sotto la guida di Richardson, a ridosso delle prime 20 del mondo. Una decisione dolorosa ma necessaria, così l’ha definita Raducanu, che si è detta intenzionata a trovare un allenatore con più esperienza a livello WTA.

Queste le sue parole a riguardo: “Sento che in questa fase della mia carriera ho davvero bisogno di qualcuno che abbia avuto più esperienza ad alti livelli nel WTA Tour. Sto cercando qualcuno che sia stato a quel livello e sappia cosa ci vuole.

Poi ha continuato: “Dopo Wimbledon, ero classificata intorno al 200° posto nel mondo e all’epoca pensavo che Andrew sarebbe stato un grande allenatore. Non avrei mai immaginato di vincere gli US Open“.

Sul motivo della decisione: “Non è facile rimanere al top e sento di aver davvero bisogno di qualcuno in questo momento che ci sia passato e che possa davvero guidarmi lungo la strada perché per me questa è una situazione completamente nuova“.

Infine, sulla difficoltà nel prendere una decisione del genere: “È stato difficile comunicare la decisione ad Andrew, ma penso che per me sia proprio quello di cui ho bisogno, qualcuno che abbia visto giocatori nella mia situazione per molti anni“.

Ora gli occhi sono tutti puntati su Darren Cahill, che di recente si è separato dalla campionessa di Wimbledon 2019 Simona Halep, anche se Raducanu ha insistito sul fatto che non ha fretta di nominare un nuovo allenatore.