Jannik Sinner, dopo aver vinto contro James Duckworth nei quarti di finale dell’ATP 250 di Sofia, riflette, in conferenza stampa, sul suo particolare feeling con questo torneo e sul lavoro che sta facendo sul servizio, con l’obiettivo di renderlo un colpo più decisivo

Jannik Sinner, per la prima volta nella sua giovane carriera, si trova nella scomoda situazione di dover difendere un titolo. L’anno scorso, infatti, conquistò, proprio nell’ATP 250 di Sofia, il suo primo trofeo nel circuito maggiore e questa settimana sta provando a bissare il successo ottenuto 365 addietro. Qualche ora fa, l’altoatesino ha battuto James Duckworth per 7-6 6-4, ottenendo un trionfo importante, soprattutto perché caratterizzato da poca brillantezza al servizio. A tal proposito, infatti, l’azzurro ha rilasciato, in conferenza stampa, le seguenti dichiarazioni:Sto lavorando molto per cercare di rendere il mio servizio un colpo più determinante: purtroppo, questo processo richiede tempo e non bastano due settimane senza tornei per cambiare completamente la tecnica di un proprio fondamentale. Io sto provando a cercare un lancio di palla più alto e ad alzare la percentuale di prime di servizio in campo. Chiaramente, ci sono giornate, come quella contro Gerasimov, in cui il movimento riesce meglio, ma ci sono anche giornate in cui non ci si sente molto a proprio agio, come accaduto oggi. Fa tutto parte di un processo che mi porterà ad avere una battuta più efficace durante la mia carriera e, per farlo, devo passare anche da giornate come quella di oggi. Proprio per questo sono contentissimo di aver vinto, perché un tennista di vertice deve riuscire a spuntarla anche nelle giornate in cui mancano brillantezza e buone sensazioni: ciò che più conta è saper giocare al meglio i punti importanti e oggi ci sono riuscito. Non era una sfida semplice: lui mi aveva battuto a Toronto e aveva raggiunto una finale la scorsa settimana, perciò sono molto felice di aver vinto, nonostante tutto, in due set”.

Il numero 14 del mondo, inoltre, spiega il motivo per cui, nonostante tutti i più forti abbiano deciso di giocare a San Diego, la sua scelta sia ricaduta sulla manifestazione bulgara: “Forse il torneo di San Diego – spiega Sinner – sarebbe stato più propedeutico al Masters 1000 di Indian Wells, ma io ho optato per il Sofia Open perché qui ho grandi ricordi. Quest’anno non ci sono i tifosi e di questo sono dispiaciuto, però un anno fa qui vinsi il mio primo titolo e mi emozionava molto l’idea di tornare nel posto dove ho conquistato la mia prima coppa importante. Non mi sono affatto pentito di questa decisione e sono molto determinato affinché possa difendere il titolo e confermarmi campione. C’è un campo di partecipazione di tutto rispetto e, se voglio vincere il torneo, devo affrontare sfide complesse che mi prepareranno al meglio per Indian Wells”.