Jannik Sinner, impegnato contro John Millman nel secondo turno del Masters 1000 di Indian Wells, ha sfoderato una prestazione di livello eccellente, lasciando quattro game al malcapitato australiano. L’altoatesino, in conferenza stampa, ha analizzato con il sorriso quanto fatto vedere in campo

Jannik Sinner, impegnato contro John Millman nel secondo turno del Masters 1000 di Indian Wells, ha sfoderato una prestazione eccezionale, una delle migliori della sua giovanissima carriera. Il povero australiano non ha potuto far altro che provare a contenere l’esuberanza tecnico-tattica dell’azzurro e, alla fine, ha racimolato solo 4 game in 67 minuti di incontro. Il numero 2 d’Italia, soddisfatto di quando fatto vedere in campo, ha potuto analizzare con il sorriso la partita appena andata in archivio.

“Siamo a fine stagione – spiega il decimo favorito del tabellone –, ma io non sento granché la stanchezza. Dopo il trionfo di Sofia, ho avuto quasi una settimana per allenarmi e recuperare energie, dunque mi sono subito sentito pronto per dare il massimo. Mi piacciono questi tornei su dieci giorni perché c’è tempo per programmarsi meglio e preparare bene gli incontri, è anche questo il motivo per cui anche a Miami mi sono trovato molto bene. Torino? I miei obiettivi sono molto ambizioni e vedere giovani che ottengono risultati eccezionali, come Emma Raducanu o Leylah Annie Fernandez, mi dà una maggiore spinta. Tuttavia, non voglio mettermi fretta: il decimo posto nella Race indica che posso essere più che soddisfatto della mia prima vera stagione nel tour e, avendo vent’anni, ho ancora tanto tempo per raggiungere tutti i traguardi che sogno e ho in testa”.