Ons Jabeur, numero 8 del mondo, è diventato il primo essere umano arabo a rompere la barriera della top ten. Tra sogni e felicità, la tunisina si è aperta completamente nella seguente intervista
Ons Jabeur è una tennista che sta scrivendo pagine e pagine di storia: con l’ultimo aggiornamento del Ranking, la tunisina è diventata numero 8 del mondo, potendo vantare di essere il primo essere umano arabo di sempre a rompere la barriera della top ten. In piena corsa per un posto alle Akron WTA Finals (è numero 9 nella Race to Guadalajara), Jabeur ha voluto comunicare a gran voce quanto emozionante sia quello che sta realizzando.
“Arrivare all’8° posizione del Ranking è qualcosa che ho sempre voluto – racconta la tunisina -, anche prima dei 16 anni. Mi commuove pensare a tutto quello che sto facendo quest’anno e devo confidarvi che il mio sogno nel cassetto è quello di diventare numero 1 del mondo. So che la top 10 è solo l’inizio, dunque non devo montarmi la testa. Ora voglio dimostrare che merito davvero di essere tra le primi dieci al mondo. Cosa cambierà? Assolutamente niente, ogni giorno mi alleno e cerco di migliorare dal punto di vista tennistico, ma anche mentale. Non è facile e, purtroppo, molte persone non capiscono quanto sia complicato gestire la pressione che c’è intorno a tutte noi”.
Al contrario di quanto può sembrare, la carriera di Jabeur non è solo rose e fiori in questo momento, bensì ci sono critiche e attacchi da parte dei media tunisini, i quali vorrebbero vederla allenata da un coach più affermato a livello internazionale. “Voglio dire qualcosa sul mio team, perché siamo stati molto criticati, soprattutto in Tunisia – afferma la numero 8 del mondo -. È doloroso vedere parlare persone che non sanno nulla. Issam Jelali è un grande allenatore e lo sta dimostrando con me. A me non importa nulla di quello che ha fatto in passato o con quale giocatore ha lavorato. Quello che conta per me è quello che stiamo facendo insieme. Con lui ho finalmente trovato la mia felicità, raggiungendo tutti quei traguardi che desideravo da tempo”.