I pronostici di Fabio Colangelo per le Finals di Torino che partono domenica. Djokovic e Medvedev su tutti, ma occhio alle sorprese
Una edizione storica
Come sempre, il torneo di Bercy ha emesso verdetti e fornito indicazioni fondamentali su quelli che dopo pochi giorni saranno i protagonisti delle Atp Finals, anche se chi scrive continua nostalgicamente a chiamarlo “Master”. L’edizione che tra poche ore prenderà il via a Torino, sarebbe potuta essere ancora più storica di quanto non sia già per il nostro paese, ma purtroppo Jannik Sinner non è riuscito nell’impresa di unirsi a Matteo Berrettini, e sarà in Piemonte “solo” come riserva. Vediamo quindi, andando in rigoroso ordine di classifica, di analizzare lo stato di forma e le prospettive degli otto Maestri.
Djokovic favorito, Medvedev sfidante
C’erano dubbi su una sua partecipazione, dopo una stagione straordinaria, ma a dir poco stressante dal punto di vista nervoso. La mancata conquista del Grande Slam, unita alla delusione olimpica faceva pensare che Novak Djokovic avesse bisogno di una lunga pausa per ricaricare le batterie sia fisicamente che mentalmente. Dopo alcune settimane di silenzio invece ha dichiarato un po’ a sorpresa che avrebbe giocato Bercy, le Finals e la Coppa Davis. Entrerà in campo anche con la tranquillità di non poter perdere la prima posizione mondiale (altro record a cui comprensibilmente teneva parecchio) e per quanto mostrato a Parigi non può che essere considerato il favorito.
Dopo aver impedito a Djokovic di firmare il Grande Slam, giocando una finale ai limiti della perfezione a New York, Daniil Medvedev sperava di riuscire anche nell’impresa di strappare la prima posizione al serbo. Il passo falso di Indian Wells ha reso però pressoché irrealizzabile il sogno, tanto da portarlo a rinunciare ai tornei di casa per concentrarsi su Bercy, Finals e Davis. In Francia si è rivisto il giocatore dello Us Open, impressionante in semifinale e anche in avvio di finale. Solo l’intelligenza tattica e lo smisurato talento di Djokovic gli hanno impedito la doppietta nell’ultimo «1000» dell’anno, e l’impressione è che per fermarlo a Torino, dove arriva da campione uscente, serva un Djokovic altrettanto perfetto o che abbia un black-out stile Cincinnati o Indian Wells.
Zverev terzo incomodo
In un’ipotetica griglia di partenza di Formula 1 la seconda fila dovrebbe probabilmente essere vuota, a testimoniare il gap tra i primi due della classe ed il resto dei partecipanti. Detto questo, il primo degli inseguitori non può che essere Alexander Zverev. Il campione del 2018 si presenta da numero 3 del mondo, fresco vincitore a Vienna e semifinalista a Bercy, dove però non ha entusiasmato. L’impressione è che in questo momento non sia pronto per battere i primi due nel giro di pochi giorni, ma con l’aiuto di qualcun altro, e la consapevolezza di aver già vinto un titolo cosi prestigioso, una sua vittoria non potrebbe essere vista come una sorpresa.
Per Tsitsipas incognita infortuni
Dopo la finale quasi vinta al Roland Garros, il tennis di Stefanos Tsitsipas ha subito un calo di rendimento a dir poco preoccupante. Inoltre, il problema al gomito che lo ha costretto al ritiro a Bercy mette in dubbio la sua partecipazione, rendendo quasi utopistica l’idea che possa ripetere l’exploit del 2019, dove finì per vincere il titolo. L’auspicio è che si presenti in campo sano e pronto a lottare su ogni palla come è suo solito fare. Soprattutto perché se cosi non fosse sappiamo tutti chi sarebbe il suo sostituto…
Rublev senza acuti
Anche la stagione di Andrey Rublev era iniziata con prospettive diverse. Tantissime partite vinte e l’impressione che l’acuto mancante negli Slam e nei «1000» potesse arrivare da un momento all’altro. Acuto che però non è arrivato, mentre nelle ultime settimane sono arrivate invece sconfitte inattese in tornei dove difficilmente falliva. Dovesse superare il girone non ci si dovrebbe stupire, poiché si parla di un giocatore che ha dimostrato ampiamente di valere questo livello, mentre un suo approdo alla domenica conclusiva sorprenderebbe non poco, soprattutto alla luce dello stato di forma attuale.
Le ambizioni di Matteo
Dopo la storica e sorprendente partecipazione del 2019, Matteo Berrettini si presenta a Torino con credenziali decisamente differenti. Se due anni or sono era difficile pensare potesse anche solo passare il girone, oggi l’obiettivo è senza dubbio quello di spingersi più in fondo possibile. Ha ampiamente dimostrato di valere questo livello, e la spinta del pubblico potrebbe essere molto importante. Le incognite sono la condizione fisica che lo ha costretto a cancellarsi da Bercy, e i pochi match giocati post Us Open. La sorte poteva essere più benevola, ma bisogna anche dire che quando si parla dei primi otto giocatori del mondo parlare di sorteggi più o meno fortunati lascia il tempo che trova.
Hurkacz l’outsider
Con l’ottimo torneo disputato nell’ultimo 1000 stagionale, Hubert Hurkacz ha strappato l’ultimo posto utile, finendo poi anche per superare Ruud nella race stagionale. Dopo l’exploit di Miami ha legittimato la sua posizione cogliendo la semifinale a Wimbledon e dimostrando grande carattere a Bercy, dove dopo la sconfitta di Sinner giocava con grande pressione sulle spalle. Raggiunto l’obiettivo ha giocato una splendida semifinale contro Djokovic, candidandosi ad essere una possibile sorpresa, considerato anche lo stato di forma di alcuni che lo precedono.
Ruud lo stakanovista
53 partite vinte in stagione e cinque titoli conquistati hanno permesso a Casper Ruud di ritagliarsi un posto tra i migliori otto del mondo. Il grosso lo ha fatto vincendo sulla terra battuta, mentre sulle superfici rapide non sembra poter essere competitivo in un torneo del genere, ma i progressi compiuti nell’ultimo periodo anche su questi campi sono evidenti. Sulle superfici rapide ha sempre raccolto poco opposto a chi lo precede, rendendolo per forza di cose il meno accreditato al passaggio del turno, anche se essere nel girone dell’acciaccato Tsitsipas e il non brillantissimo Rublev, potrebbe aprirgli una piccola porta verso le semifinali. Le premesse portano a pensare che sarà una questione tra i primi due della classe (che si sono anche allenati insieme nella giornata di giovedì) ma quanto successo negli ultimi anni non deve essere dimenticato, soprattutto nella speranza che ad essere la sorpresa possa arrivare da casa nostra