Novak Djokovic, dopo aver battuto Andrey Rublev ed aver staccato un pass per le semifinali delle Nitto ATP Finals, si è presentato in conferenza stampa per analizzare quanto accaduto in campo e non solo: tra gli argomenti trattati, c’è stato anche il futuro di Roger Federer

Novak Djokovic continua agevolmente il suo percorso verso il sesto titolo alle Nitto ATP Finals: dopo aver battuto Casper Ruud nella prima giornata di Round Robin, il serbo ha liquidato Andrey Rublev in appena 69 minuti (6-3 6-2), conquistato aritmeticamente il primo posto nel Gruppo Verde. Il numero 1 del mondo, come di consueto, si è presentato in conferenza stampa per analizzare quando accaduto in campo e le tematiche di cui si è parlato sono state molte.

“Sono molto felice della mia prestazione odierna – ha svelato Nole –, soprattutto per quanto riguarda il servizio: 14 ace sono un buon bottino che, sommato a qualche altra prima palla vincente, ti regalano tanti punti diretti e aumentano la tua fiducia sul campo. Andrey forse ha commesso qualche errore in più rispetto al solito, ma sono contento della solidità che ho messo in campo. Avevo l’obiettivo di qualificarmi alle semifinali e ci sono riuscito”.

Altro argomento toccato è stato quello relativo alle parole di Roger Federer che, poco prima che Djokovic scendesse in campo, ha spiegato di non essere molto ottimista per quanto riguarda il suo rientro nel breve periodo. Roger – ha dichiarato il nativo di Belgrado – è una leggenda, un’icona del nostro sport. Abbiamo dato vita a delle battaglie incredibili e, inoltre, è molto amato dalla gente in tutto il mondo. Sinceramente, non conosco bene l’entità del suo infortunio e come si sente fisicamente, né sono informato sui suoi tempi di recupero, tuttavia spero davvero di poterlo vedere in campo almeno un’altra volta“.

Infine, un commento sui fan, ai quali, al termine di entrambi i match giocati, ha firmato autografi per più di un quarto d’ora: Amo molto firmare autografi e scattare fotografie con i fan, soprattutto se sono bambini e ragazzi che vengono qui per incontrare i propri idoli. Chiaramente, non è possibile riuscire a soddisfare le richieste di tutti, ma cerco di fare del mio meglio per regalare un sorriso a più gente possibile. Mi rivedo tanto in questi ragazzi che amano il tennis, lo sport in generale, e vogliono a tutti i costi ricevere un ricordo materiale delle loro leggende: anch’io ero come loro“.