In un’intervista rilasciata a ‘La Stampa’, Fabio Fognini analizza il periodo che sta vivendo e le sue prospettive in vista della Coppa Davis
Fabio Fognini è senza dubbio uno dei leader carismatici della squadra italiana di Coppa Davis. Il ligure, in passato, ci ha regalato imprese strabilianti nella competizione a squadre più prestigiosa dell’anno: come dimenticarci la vittoria su Andy Murray nel 2014 e le mille maratone, spesso vinte, che lo hanno reso un vero e proprio simbolo del nostro team. Il taggiasco, forte della sua enorme esperienza, è pronto a guidare i suoi compagni nell’edizione 2021 e non ha esitato a confidarlo in un’intervista rilasciata a ‘La Stampa’.
“Per la Coppa Davis sono sempre a disposizione – dichiara Fognini –: lo ero con Barazzutti e lo sono anche ora con capitan Volandri, potrei giocare sia il singolare che il doppio. Chiaramente l’interesse della squadra viene prima di tutto: se Filippo mi chiamerà in causa ci sarò e, se vincerò, ancora meglio”.
L’azzurro, inoltre, spiega che tipo di rapporto ha con i suoi compagni e perché Lorenzo Sonego ha le carte in regola per fare molto bene: “Io e Musetti ci conosciamo bene e ci alleniamo spesso insieme. Con Sinner, invece, sto approfondendo molto in questi giorni il rapporto: mi ricorda un po’ Seppi per come sa gestire le emozioni, è un giovane vecchio. Anche per Sonego sarà una prima volta e per lui sarà particolarmente emozionante, visto che gioca nella sua città: vedremo come riuscirà a gestire quella che è un’arma a doppio taglio. Ha fatto meglio di me in questa stagione, se giocherà lui sarà giusto così”.
Non può mancare anche un commento sul girone, il quale mette l’Italia di fronte a Stati Uniti e Colombia: “Il girone sarà molto duro, penso che la sfida d’esordio con gli Stati Uniti determinerà molto per la classifica finale: Sinner partirà favorito nel suo singolare, ma non sarà così nelle altre due sfide. Nel doppio, poi, siamo sfavoriti sia contro Ram e Sock che contro Cabal e Farah. Vedremo, in ogni caso sono fiducioso”.
Infine, Fognini ci spiega che il vecchio format della Coppa Davis incontrava molto di più il suo favore: “Questo format non mi piace assolutamente, la vecchia Coppa Davis era un’altra cosa. Spero di poter vincere questo trofeo prima della fine della carriera: finché me lo meriterò, sarò sempre a disposizione della squadra. Il 2021 per me non è andato bene, ma sono determinato a tornare in alto nel ranking, ho ancora il fuoco dentro“.