Il capitano della squadra australiana ha espresso tutto il suo disappunto per il possibile trasferimento della Coppa Davis ad Abu Dhabi nel 2022

Nella giornata di ieri un’indiscrezione sul futuro della Coppa Davis aveva iniziato a scuotere il mondo del tennis. Secondo il Telegraph infatti, le prossime fasi finali della competizione potrebbero svolgersi ad Abu Dhabi e rimanere in Medio Oriente fino al 2026.

Dopo la sconfitta subita all’esordio contro la Croazia, Lleyton Hewitt, capitano della squadra australiana e già vincitore della Coppa Davis nel 1999 e nel 2003, ha espresso tutto il suo disappunto in conferenza stampa.

Ho sentito solo una voce, ma penso che sia ridicolo portare le fasi finali della Coppa Davis ad Abu Dhabi-ha esordito l’ex numero 1 del mondo-:”La Coppa Davis è sempre stata tenuta in massima considerazione nel nostro sport, con le partite giocate sui cinque set. Adesso si gioca uno spareggio di qualificazione di qua o di là, al meglio dei tre set, non è come avere partite di tabellone principale in casa e in trasferta“.

Poi ha continuato: “Se stanno davvero vendendo l’anima della Coppa Davis in Medio Oriente per cinque anni, penso che sia ridicolo e che stiano davvero uccidendo la competizione. Sono stato piuttosto esplicito su tutta la faccenda negli ultimi anni. Questo è uno stadio meraviglioso, ma non c’è una folla enorme, non c’è il vero spirito della Davis. Alcuni dei miei ricordi più belli sono le semifinali o le finali davanti a stadi affollati e non importava se fosse in Australia o in trasferta, l’atmosfera era incredibile“.

Ci sediamo, io e Tony Roche e raccontiamo a questi ragazzi storie di quando abbiamo giocato in quelle situazioni. Sono davvero deluso ora. Ragazzi come Alex (de Minaur) farebbero di tutto per trovarsi in quella situazione e giocare quei big match“.

Hewitt ha poi detto che nessun capitano è stato consultato sulle ulteriori modifiche alla competizione: “Non abbiamo avuto voce in capitolo quattro anni fa, quindi non penso che ne avremo ora. È tutto gestito da un giocatore di calcio e dalla sua compagnia ed è completamente diverso da qualsiasi cosa abbia passato il tennis“.

E ancora: “L’ITF (International Tennis Federation) di certo non è venuta da me a chiedere i miei pensieri o da qualsiasi australiano che ha avuto la tradizione più ricca in questa competizione per oltre 100 anni“.

Ma nonostante le sue preoccupazioni, il due volte vincitore Slam ha detto che non avrebbe mai preso in considerazione il fatto di lasciare la Coppa Davis: “La competizione ha perso qualcosa di veramente speciale, ma questi ragazzi hanno l’opportunità di indossare la maglia verde e oro e di giocare per l’Australia, sono orgoglioso di capitanarli“.