Le dichiarazioni del numero 3 d’Italia dopo l’ottimo esordio in Coppa Davis contro Reilly Opelka.

L’esordio da sogno di Lorenzo Sonego Iin Davis Cup è stata fondamentale nel successo dell’Italia sugli Stati Uniti. Il numero 3 d’Italia, battendo per 6-3 7-6(3) il gigante Reilly Opelka, ha conquistato il primo punto della compagine azzurra. Una gioia immensa per lui, palesata chiaramente nel post match: “Per me è un sogno poter giocare questo torneo a Torino e ci tenevo a fare bene” – ha dichiarato inizialmente il piemontese, che poi ha aggiunto: “Prima della partita ero più felice che nervoso. Avevo come obiettivo quello di godermi questa grande opportunità che mi era stata data dal capitano e sono felice di esserci riuscito“.

Il big server americano non è mai un avversario semplice da affrontare e proprio a tal proposito il top 30 azzurro ha detto: “Sono contento di aver avuto sin da subito buone sensazioni. Contro di lui è fondamentale perchè non ti dà ritmo. È una battaglia mentale e bisogna rimanere concentrati dal primo all’ultimo punto. Non ci si può permettere – ha ribadito l’italiano – il minimo calo. In questo senso sono stato bravo a non commettere molti errori, a farlo muovere ed a rispondere sempre meglio durante il match. Inoltre – ha proseguito ancora – aver giocato tutti i punti, anche quando sotto ero sotto 40-0, credo sia stato un fattore perchè gli ha tolto delle sicurezze. Infine sul 4-3 in mio favore, al cambio campo, è stata messa la mia canzone. Ciò insieme al sostegno del pubblico mi ha aiutato e – ha chiosato Sonego sull’argomento – caricato tantissimo“.

Durante il corso della conferenza, poi, il semifinalista degli Internazionali d’Italia ha parlato di come ha vissuto i giorni antecedenti alla Davis, specie dopo il forfait di Berrettini: “Da quando ho saputo che Matteo non ci sarebbe stato mi sono preparato a livello mentale per giocare. Certo fino ad ieri non ero certo di giocare. Il capitano avrebbe infatti potuto schierare tranquillamente Fabio o Lorenzo perché siamo tutti in grande forma ma io ero pronto. Sapevo che sarei dovuto arrivare a questo appunto preparato al 100% e per questo sono venuto a vedere le ATP Finals. Per respirare questo clima, oltre che per tifare Matteo e Jannik. Vivere, anche se dall’esterno, le sensazioni delle Finals – ha dichiarato ancora Lorenzo – è stata la carica che mi ci voleva. Ero conscio di dover sfruttare il pubblico per potermi godere questa avventura al meglio“.

Infine non è mancata da parte del numero 27 del mondo una considerazione sulle emozioni vissute al termine dell’ultimo punto: “Ho incrociato lo sguardo di Gipo, che era in lacrime, così come la mia fidanzata ed i miei familiari. Tutti erano commossi: è stata un’emozione unica“.