Tathiana Garbin, allenatrice della squadra azzurra di Billie Jean King Cup, si racconta a ‘Il Fatto Quotidiano’, spiegando i segreti del maestiere di coach

Il tennis italiano ha trovato una protagonista importantissima in Tathiana Garbin, la quale, dopo aver fatto ottime cose da giocatrice, si è cimentata come allenatrice e sta riscuotendo grande successo. Dal 2016, l’azzurra è diventata capitano di Billie Jean King Cup e, dopo qualche stagione di ambientamento, è riuscita, grazie all’ottimo lavoro svolto con le nostre ragazze, a riportare la squadra nel World Group, con la possibilità nel 2022 di qualificarsi per le Finals di novembre. La coach italiana è stata intervistata da ‘Il Fatto Quotidiano’, testata che ha cercato di scoprire i segreti che hanno permesso alla veneziana di imporsi come allenatrice sulla scena nazionale e internazionale.

“Chi è il bravo coach? Secondo me – ha raccontato l’ex numero 22 del mondo – è una persona che sa tirare fuori il talento dai propri ragazzi, anche quando loro non riescono a percepirlo, che li fa crescere dal punto di vista tecnico e umano, ma soprattutto che li aiuti ad essere autonomi e a pensare con la propria testa. La ricchezza culturale per me è molto importante e sono davvero felice che le ragazze azzurre leggano libri e non stiano sempre al cellulare. Gran parte della mia esperienza è venuta fuori attraverso l’incontro con grandissimi campioni, come Djokovic e Federer, i quali ti danno tantissimo anche in pochi minuti di conversazione e ti parlano in maniera umile e disponibile”.

Garbin è intervenuta anche sulla sua avventura con la Federazione Italiana Tennis, che l’ha nominata capitano in un momento molto delicato. “L’Italia veniva da tantissime vittorie con Corrado Barazzutti e le campionesse che tutti conosciamo. Potrei dire che sono subentrata nel momento peggiore, ma sono stata brava a partire dal basso e porre le basi per poter disporre oggi di una squadra forte. Camila Giorgi dovrà riconfermare quanto di buono fatto nel 2021 e avrà tanti punti da difendere, ma secondo me deve puntare ad un posto tra le prime dieci. Jasmine Paolini è cresciuta molto e gioca bene dappertutto, inoltre è affidabile in doppio e può fare coppia con Martina Trevisan, anche lei molto brava in entrambe le specialità: l’anno prossimo le vedremo in coppia anche nel corso della stagione. Uomini? Sì, un giorno mi piacerebbe allenarli – ha proseguito la veneta -, sarebbe un modo per chiudere il mio cerchio. Allenare mi piace molto e sarei contenta di avere questa possibilità. Studio il tennis e sono ancora innamorata di questo sport, amore che è iniziato grazie a mio papà, quando avevo tre anni”.

Tathiana, infine, si è sbilanciata a commentare quanto deciso dalla WTA, che ha sospeso tutti i tornei in Cina per via del caso Peng Shuai: “Non sarà stato affatto facile, ci sono dei fortissimi interessi in gioco, ma sono completamente d’accordo con quanto stabilito da Steve Simon. Conosco bene Peng da quando era ragazzina, ci siamo affrontate alcune volte sul campo e sono rimasta scioccata da tutto quello che è successo”.