Il coach di Anett Kontaveit è stato intervistato da ‘Vedomostisport.ru’ toccando temi come la questione GOAT e soffermandosi sulla crescita dell’estone

Dmitry Tursunov si sta confermando in questi anni un coach di primissima fascia. L’ex top 20 russo, difatti, ha portato in alto dapprima Aryna Sabalenka svolgendo poi un lavoro incredibile negli ultimi mesi con Anett Kontaveit. L’estone, che da quando si è legata in estate a Dmitry ha dato una vigorosa sterzata a un’annata fino a quel momento in chiaroscuro, ha infatti chiuso la stagione conquistando quattro titoli WTA in poco più di tre mesi.

“Anett ha iniziato a giocare in modo aggressivo nei momenti giusti – svela Tursunov al sito ‘Vedomostisport.ru’ -. È diventata anche più paziente, migliorando la posizione in campo. Nel momento in cui capisci quando attaccare o difendere e sai leggere il gioco e il momento cambia tutto”.

Un rush finale di stagione strabiliante che le ha consentito di qualificarsi alle WTA Finals di Guadalajara raggiungendo addirittura la finale. “L’aspetto principale che deve assimilare è che i risultati di fine anno sono un’anomalia – spiega l’allenatore dell’estone -. Con questo non sto affermando che abbia giocato male, anzi. Grazie a queste vittorie, Anett ha smesso di tremare, dedicandosi maggiormente a cosa fosse importante fare durante una partita. Psicologicamente è più facile lavorare dopo aver vinto tre tornei, diversamente quando perdi cinque partite di fila è più difficile. La fiducia puoi perderla in un attimo e diventa necessario mostrare carattere. Molte non riescono a farcela. Non tutte hanno la capacità di adattarsi a questi alti e bassi andando più a fondo e analizzando quale sia la ragione del successo o del fallimento. Molte ragazze non realizzano cosa le abbia portate al successo in un determinato torneo e cosa serva per rimanere in cima”.

Dmitry Tursunov, interpellato sulla questione GOAT, non ha troppi dubbi. Difficilmente Novak non vincerà più Slam – afferma il russo -. Penso che batterà il record di vittorie, anzi credo proprio che non dovrebbe rappresentare un grosso ostacolo per lui. Roger ha poche possibilità di vincere un altro Slam, considerando la sua età, il suo stile di gioco e l’attuale condizione fisica. Il gioco di Rafa invece richiede un dispendio enorme in termini di energie perché gioca ogni partita come se fosse l’ultima. Considerando l’età questo è uno svantaggio no da poco. È altrettanto vero che negli anni ha cambiato modo di giocare, diventando più aggressivo e meno ancorato alla riga di fondo. I tre si sono completati a vicenda – dichiara Tursunov -. Djokovic è diventato un giocatore così forte grazie a Federer e Nadal. Ha trovato il modo per superarli e ha fatto della preparazione fisica il suo cavallo di battaglia. In questo momento sembra un triatleta. È molto meticoloso in tutto ciò che fa”.