L’allenatore del canadese ha spiegato in un’intervista a ‘Tennis Actu’ in che modo Auger-Aliassime sia progredito in questi mesi e cosa Toni Nadal abbia portato di nuovo nel team

Felix Auger-Aliassime si sta preparando da qualche settimanea ai primi appuntamenti del 2022. Il canadese, che ha raggiunto quest’anno la sua prima semifinale in uno Slam a Flushing Meadows e ha fatto capolino in top 10 seppur per breve tempo a novembre, ha vissuto una stagione tutto sommato positiva. A detta del suo attuale coach, Fréderic Fontang, i miglioramenti ci sono stati ma sarà fondamentale fare un ulteriore salto di qualità per primeggiare ai pianti alti.

“La soddisfazione più grande di questa stagione è stata la costanza di rendimento a livello Slam: ottavi di finale a Melbourne, quarti di finale a Wimbledon e semifinali agli US Open. Questo aspetto ha rappresentato la nota più lieta dell’anno appena trascorso. Non sono soddisfatto invece dei risultati raggiunti nei Masters 1000 – afferma Fréderic in un’intervista rilasciata a ‘Tennis Actu’ -. Non c’è una ragione per spiegare il motivo di questa differenza di risultati e di alcuni passi falsi commessi. Felix non è diverso in quei tornei e non credo sia una questione d’approccio. La differenza è che in questi eventi affrontiamo giocatori pericolosi fin dall’inizio, mentre nei Major essere testa di serie ti protegge dalle insidie iniziali”.

Lo scorso aprile Toni Nadal è andato ad arricchire il team del tennista di Montreal. La spiegazione di questa aggiunta si spiega piuttosto facilmente. “Il motivo per il quale abbiamo aggiunto Toni Nadal nel team era quello di avere un gioco più forte e coerente con i mezzi di Felix – svela Fontang -. Toni ha ottenuto grandi risultati con il nipote e adesso noi cerchiamo di assorbire tutta la sua esperienza per migliorarci e crescere. I risultati all’inizio stentavano ad arrivare, ma non possiamo essere troppo sbrigativi nel trarre delle conclusioni. Ci ha dato indicazioni per sviluppare il gioco di Felix – prosegue l’head coach di Aliassime – e grazie al ‘metodo Nadal’, mi ha permesso di aggiungere diverse varianti alla mia metodologia”.