Tennis Australia nega i trattamenti di favore nei confronti di Novak Djokovic mentre il governo continua a chiedere spiegazioni
Nella giornata di martedì, Novak Djokovic ha confermato la sua presenza agli Australian Open. Il numero 1 del mondo, che non si è sottoposto al vaccino anti-Covid, ha ottenuto un’esenzione medica per volare a Melbourne e ha dichiarato: “Sono pronto a vivere e respirare tennis nelle prossime settimane. Grazie a tutti per il sostegno“.
La notizia ha però da subito creato opinioni discordanti e tante polemiche. Immediato è stato l’intervento di Tennis Australia e del direttore del torneo Craig Tiley, che ha negato un trattamento di favore nei confronti del serbo. Più scettico invece il governo australiano.
Carolyn Broderick, direttore medico di Tennis Australia, ha affermato: “Nessuno dei colleghi medici che hanno preso la decisione è stato incaricato di provare la veridicità dei documenti presentati, il loro ruolo non è stato quello di indagare. Tuttavia, hanno chiesto che tutta la documentazione avesse i relativi sigilli ufficiali, sebbene alcuni dei documenti ricevuti fossero semplici referti di laboratorio. Non posso commentare nulla di specifico, ma la maggior parte delle richieste di esenzione che abbiamo ricevuto ultimamente sono dovute a recenti infezioni da Covid“.
Uno dei requisiti attraverso cui fare richiesta è infatti l’avvenuto contagio da Covid dal 31 luglio in poi. Se questo dovesse essere il motivo dell’esenzione, è probabile che Novak si sia fermato a causa dell’infezione nel periodo che va dalla fine degli US Open all’inizio del Masters 1000 di Parigi-Bercy.
“Abbiamo avuto grande fiducia nell’intero protocollo, abbiamo speso molto tempo per assicurarci che fosse equo e rigoroso con esperti di tutti i campi. Il panel medico non sapeva chi stava valutando quando sono stati presentati i casi” – ha affermato ancora Broderick.
“L’aspettativa del nostro governo è che Novak spieghi alla comunità quali sono le circostanze della sua esenzione, nonché i motivi che spiegano tutte le sue azioni volte a venire a competere qui” – ha affermato il primo ministro ad interim Jacinta Allan – “Le regole con cui gli è permesso di giocare sono legittime poiché hanno seguito il processo stabilito, ma la cosa più decente che Djokovic possa fare è spiegare tutto quello che è successo“.
Craig Tiley, direttore del torneo ha dichiarato di aver ricevuto 26 richieste di esenzione e che quello di Djokovic non è un caso isolato: “Non c’è stato alcun trattamento di favore per Djokovic, alcune esenzioni sono state respinte e siamo stati molto rigorosi quando si trattava di far entrare una persona non vaccinata nel Paese. Capiamo le persone che potrebbero sentirsi arrabbiate con la posizione di Novak sulla vaccinazione, ma è sua responsabilità spiegare tutto e mettere in chiaro i motivi per cui hai ricevuto l’esenzione“.
Infine, sono arrivate le dure parole del deputato liberale Trent Zimmerman: “È vergognoso, un vero schiaffo in faccia a tutti gli australiani che hanno fatto la cosa giusta e hanno seguito tutte le linee guida. L’esenzione dovrebbe essere revocata se si vogliono mantenere la credibilità del torneo e le regole stabilite dal governo per entrare nel Paese. Mi sembra una conclusione molto deludente che può creare un’enorme frustrazione per le persone“.