Rafael Nadal rimonta Daniil Medvedev al termine di una finale epica: è lui il campione degli Australian Open

Rafael Nadal fa la storia sulla Rod Laver Arena: il maiorchino, nel suo Slam meno fortunato, riesce a vincerlo, a conquistare il ventunesimo titolo Slam (staccando Novak Djokovic e Roger Federer) e a completare, proprio come il serbo, il suo Double Career Grand Slam. Non era mai riuscito a rimontare due set di svantaggio in una finale Major e completa l’impresa proprio a 35 anni, quando nessuno ci credeva più. 2-6 6-7 6-4 6-4 7-5 il punteggio per battere Daniil Medvedev, che si accontenta del secondo posto proprio come accaduto nel 2021, quando si inchinò nettamente a Djokovic.

L’inizio del match è subito molto lottato e mostra tutta la bravura dei due contendenti dal punto di vista tattico. Ad uscire un po’ meglio dai blocchi è, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, Medvedev, bravo subito ad impostare gli scambi come più preferisce. Dopo aver subito costretto lo spagnolo a un primo game da oltre 7 minuti, il russo giunge a palla break nel suo secondo turno di risposta, pur non sfruttandola. Il break, tuttavia, è solo rimandato e arriva addirittura a zero nel quinto gioco: Medvedev approfitta delle difficoltà di Nadal e, tenendo il servizio agevolmente, vola sul 4-2. Le energie del maiorchino calano clamorosamente già a fine parziale: il numero 2 del mondo conquista un altro break a zero e, tenuto il servizio subito dopo, chiude 6-2 una prima frazione dominata.

Il secondo set inizia in maniera più combattuta: il campione del 2009 tiene agevolmente i primi turni di battuta e si concede di poter fare partita pari con il campione degli US Open. Anzi: il numero 5 del mondo, sfruttando un leggero passaggio a vuoto del moscovita, conquista un break nel quarto gioco e si porta sul 4-1 dopo circa 30 minuti. La reazione di Medvedev, tuttavia, arriva immediata: il suo piano tattico torna a funzionare, Nadal serve per il set sul 5-3 ed è costretto a disputare un turno di battuta da circa un quarto d’ora. Il finalista in carica è bravissimo allora ad annullargli un set point e, alla quinta chance, mettere a segno il controbreak. Rafa sopravvive ad un ennesimo turno complesso nell’undicesimo game e riesce, in qualche modo, a trascinare l’allievo di Gilles Cervara al tiebreak, cedendolo per 7 punti a 5 e trovandosi sotto 2 set a 0. Nelle precedenti cinque occasioni in cui ciò era capitato (tre volte contro Novak Djokovic, una contro Roger Federer e una contro Stan Wawrinka), mai il maiorchino era riuscito a rimontare e a sollevare la coppa.

Nella terza frazione, dopo una lunga pausa concessa ad entrambi, Nadal torna combattivo e giunge ai vantaggi sul servizio del numero 2 al mondo: Medvedev, però, è troppo concentrato e, dopo aver depennato una palla break, ottiene il primo game. Il parziale scorra via seguendo il ritmo dei servizi, ma solo fino al sesto game: qui, i tentacoli del polpo russo si snodano sempre più nel cuore e nella mente del sesto favorito del torneo e, di conseguenza, arrivano quattro palle break per il moscovita, pur annullate con successo dal 20 volte campione Slam. Lo spagnolo, spalle al muro, tira fuori il meglio sé, ruggisce e conquista il break decisivo: 6-4 Nadal, la finale si allunga.

L’inerzia, a questo punto dell’incontro, sembra cambiare completamente, ma Medvedev prova a procurarsi subito un vantaggio con due palle break. La stanchezza, ora, aumenta sempre di più e anche i break arrivano come ciliegie, uno tira l’altro: in particolare, sul 2-2 Nadal spreca ben 6 chance di togliere la battuta al russo e, alla settima, va a segno e allunga sul 4-2. Le occasioni continuano a cedere a grappoli, ma il finalista in carica non ha abbastanza forze per sfruttarle: Rafa, allora, acquista fiducia e, dopo oltre quattro ore di gioco, trova il modo di chiudere 6-4 e di forzare l’avversario al quinto set.

Medvedev cancella subito una palla break nel primo gioco del parziale decisivo, ma in generale adesso la stanchezza fa sì che la qualità della risposta dei due cali sensibilmente e i game diventino più rapidi e meno lottati. Nel quinto game, però, arriva il break per lo spagnolo ed è questo il momento che decide le sorti di questa sfida epica: nessuno dei due, tuttavia, vuole morire e anche il russo trova le energie per procurarsi tre palle break, tutte annullate da Nadal con alcuni buonissimi servizi esterni: 4-2 per lui. Il moscovita continua a provarci, si costruisce delle buone occasioni e il controbreak arriva in maniera clamorosa. Sul 5-4, Nadal serve per il titolo e si trova avanti 30-0, ma è allora che subisce quattro punti consecutivi e deve subire il colpo del 5-5. Alla fine, però, il cuore di Nadal ha la meglio al fotofinish: 2-6 6-7 6-4 6-4 7-5, è lui il campione degli Australian Open.