Nicola Pietrangeli, terminati gli Australian Open, ha elogiato Matteo Berrettini e Jannik Sinner per le loro imprese oceaniche, riflettendo anche su quanto ottenuto da Rafael Nadal
Nicola Pietrangeli, all’indomani degli Australian Open, ha fatto sentire la propria voce presso OA Sport per commentare i temi più caldi che il torneo ha lasciato, tra cui l’impresa di Rafael Nadal e la costante crescita di Matteo Berrettini e Jannik Sinner, ormai protagonisti assoluti della scena tennistica mondiale. “Berrettini è stato eccezionale in Australia – ha riflettuto l’ex campione del Roland Garros –: aver superato il mio risultato di oltre 60 anni fa rende merito a lui e a me, fa capire quanto sia difficile giungere fino agli stadi finali di eventi di tale prestigio. Ciò che più mi colpisce di Matteo è la sua mentalità, ma occhio a chi arriva dietro. Parlo di Sinner, che, al contrario di Berrettini, non dipende eccessivamente dal suo servizio e può fare male con qualsiasi colpo. Secondo me, Jannik ha più qualità per poter vincere uno Slam, ma azzardo una previsione: tutti e due saranno in top five entro la fine del 2022“.
Quindi possiamo sognare l’impresa in Coppa Davis? Pietrangeli ha risposto così: “L’attuale formato non mi piace per niente. Al di là di questo, siamo inferiori soltanto alla Russia e credo che, se riuscissimo a trovare una coppia di doppio più solida, potremmo davvero farcela”.
Terminati gli Australian Open, tuttavia, non si può non parlare di Rafael Nadal, il quale, grazie alla vittoria su Daniil Medvedev, si è assicurato il suo ventunesimo titolo Major. “La finale è stata sensazionale – ha affermato la leggenda azzurra – e mi è parso di vedere un film di Sylvester Stallone. Nadal mi ha ricordato Rocky che riesce a vincere, nonostante le difficoltà e le forze del rivale più giovane, ha davvero fatto un miracolo. Medvedev non meritava affatto di perdere, ma lui ci ha messo davvero tanto cuore e si è meritato il trofeo. GOAT? Non è Nadal a mio parere, ma in generale credo poco al discorso del migliore di tutti i tempi. Non possiamo paragonare quello che fanno questi campioni con quello che facevamo noi, in quanto noi avevamo a disposizione delle attrezzature nettamente inferiori sul piano tecnologico. Loro hanno a disposizione delle Ferrari, mentre noi, a confronto, più di una Lancia non potevamo avere”.
Infine, un commento sulla residenza a Montecarlo di Sinner, Berrettini e molti altri atleti, scelta spesso criticata dai più a livello nazionale: “Basta con questi discorsi da invidiosi e frustrati. Se un atleta, nel 2022, ha la possibilità, senza violare la legge, di scegliere dove vivere, che problema c’è? Anch’io risiedo a Montecarlo. A proposito, ci sarebbe da aprire un bel discorso sulla situazione fiscale italiana, invece tutti pensano sempre ad altro“.