Il numero 1 del mondo, in una recente intervista alla BBC, ha ribadito la propria posizione sul vaccino anti covid-19, che lo ha già costretto a saltare il primo Major stagionale.

Novak Djokovic non cambia la propria posizione sul vaccino ed anzi rincara la dose. Il numero 1 al mondo, dopo quanto successo in Australia, ha difatti dichiarato: “Se dovesse esserci l’obbligo vaccinale sarei pronto a saltare anche tornei come Wimbledon e Roland Garros. Questo è il prezzo che sono disposto a pagare“.

Una dichiarazione forte, che, nella lunga intervista a BBC, il serbo ha così giustificato: “Non sono anti-vax e capisco che tutti a livello globale stiano facendo uno sforzo per gestire questo virus. Semplicemente ho sempre sostenuto la libertà di scegliere ciò che viene immesso nel mio corpo“.

Sul perché è disposto a rinunciare a questi grandi tornei, nonché a battersi per il primato di Slam vinti, Djokovic ha inoltre aggiunto: “Perché i principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o qualsiasi altra cosa. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile“.

Il caso che lo ha riguardato a Melbourne è destinato quindi a non rimanere isolato. Semplicemente potrebbe essere l’apripista di una serie di forfait da parte del venti volte campione Major. Nel corso dell’intervista però Djokovic ha parlato della singolare situazione vissuta nella località australiana, affrontando i vari temi che l’hanno caratterizzata.

Innanzitutto Nole si è espresso sulle tempistiche dell’esenzione medica, ricevuta dopo aver preso il covid a metà dicembre: “Capisco che le persone possano teorizzare sulla fortuna di aver contratto il virus nel momento giusto per ottenere l’esenzione. Ma – ha proseguito il campione di Belgrado – non credo sia una fortuna avere il covid, in quanto ci sono milioni di persone che ancora lo combattono. Personalmente lo prendo molto sul serio e non mi piace che si pensi ci siano stati degli abusi in mio favore al fine di ottenere un risultato positivo“.

Sull’errore nella dichiarazione del visto ha invece dichiarato: “Non è stato fatto deliberatamente. Infatti è stato poi accettato e confermato dalla Corte Federale e dallo stesso ministro del Ministero per l’Immigrazione in Australia. Inoltre – aggiunge Novak – ciò che la gente non sa è il motivo della mia esplusione. Non è stato per l’errore sulla dichiarazione del visto appunto, né per la mancata vaccinazione. Il motivo per cui sono stato espulso dall’Australia è stato perché il ministro dell’Immigrazione ha usato la sua discrezione per annullare il mio visto in base alla sua percezione che avrei potuto creare un sentimento anti-vax nel paese o nella città, con cui sono completamente in disaccordo“.

Infine Djokovic ha ricordato il tempo trascorso in detenzione vissuto a Melbourne: “Ero davvero triste e deluso dal modo in cui tutto è finito per me in Australia. Non è stato – ha concluso il serbo – un momento facile“.