Ernests Gulbis ha l’obiettivo di regalarsi un ennesimo ritorno in top 100: per riuscire in ciò, si è affidato al Piatti Tennis Center di Bordighera, base dei suoi allenamenti e della sua preparazione atletica
Ernests Gulbis non vuole darsi per vinto e cerca di ribellarsi di un destino che lo vede in definitiva fase calante per quanto concerne la sua carriera. A 33 anni, una cosa si può dire con certezza sull’ex numero 10 del mondo: a mancargli, è stata soprattutto la continuità: il lettone, giocatore di enorme talento e di potenzialità solo a tratti espresse, è stato capace di entrare in top ten, di giungere fino alle semifinali del Roland Garros e di sconfiggere a più riprese i Big Three, andando anche vicinissimo a battere Rafael Nadal sulla terra battuta, cosa non riuscita a molti nell’ultimo quindicennio.
Dopo aver chiuso il 2014 da numero 13 del mondo, per il tennista di Riga è iniziata una crisi di risultati irreversibile e che l’ha portato a non terminare più alcuna stagione tre i primi 80 del ranking. Uscito definitivamente dalla top 100 nel 2019, Gulbis ha deciso di tornare a fare sul serio, cercando di prepararsi al meglio dal punto di vista tecnico, ma, soprattutto, atletico, suo vero tallone d’Achille nel corso degli anni. Per fare tutto ciò, il grande talento lettone ha deciso di affidarsi al Piatti Tennis Center, uno dei centri nevralgici del successo tennistico azzurro nell’ultimo periodo. E un piccolo segnale positivo è già arrivato, tanto che Gulbis, nel Challenger di Cherbourg, è riuscito, per la prima volta in più di due anni, a vincere tre partite in uno stesso torneo (eliminando anche tennisti di ottimo livello quali Pierre-Hugues Herbert).
Insomma, la vera domanda è: ce la farà Ernests a regalarsi un ennesimo ritorno in top 100? La scelta di affidarsi al team di Bordighera è sicuramente una garanzia in questo senso, ma il lettone dovrà anche tenere a bada il suo carattere che non è molto conciliabile con il prototipo di tennista continuo e di alto livello. Non che questo sia stato per lui sempre un problema: il suo carattere fumoso lo ha reso uno dei giocatori più divertenti da seguire, molto amato dagli appassionati di tutto il mondo.