Per lo spagnolo è arrivata la prima sconfitta dell’anno dopo tre mesi straordinari: “Ho dato il massimo ma sapevo di essere limitato”

La grandezza di Rafa Nadal, da sempre, è anche quella di saper metabolizzare le sconfitte. Dopo 20 vittorie consecutive, lo spagnolo alza bandiera bianca nel deserto della California: da una parte un indomabile Fritz, dall’altra le inevitabili scorie di tre mesi vissuti a 200 km/h. Mente fredda e cuore caldo, il 21 volte campione Slam si prepara ad affrontare la stagione sulla terra battuta.

“È stata una giornata complicata – ammette Nadal davanti ai giornalisti – ma voglio congratularmi con Taylor prima di tutto. Questa è la cosa principale, c’è chi vince e c’è chi perde. Oggi ha vinto lui, ha giocato in modo aggressivo e si merita tutto quanto. Io ho dato il massimo anche se non era la mia giornata. Sono cose che succedono, ho esperienza in tutte queste situazioni. Ho provato fino alla fine e ho anche avuto le mie occasioni nel secondo set, senza però riuscire a sfruttarle al meglio. È una partita difficile da analizzare per quanto mi riguarda, non sono stato in grado di fare molte cose. Per lui è una grande vittoria, il suo primo Masters 1000, un grande giorno. Con questa vittoria inizia una nuova stagione per Taylor. Spero solo che si diverta, gli auguro tutto il meglio”.

Adesso scocca l’ora della terra rossa. “Il mio obiettivo era dare il meglio prima del tour sulla terra battuta e la verità è che sono stati dei mesi bellissimi. Sono triste oggi perché non ero realmente in condizione, la fine di questo piccolo ciclo è stata brutta. Ma lo sport non riguarda mai il passato, dobbiamo parlare di oggi. Il morale ora non è al massimo ma sono una persona molto stabile emotivamente, guardo tutto in prospettiva. I miei ultimi due mesi sono stati incredibili, indimenticabili, molto emozionanti, ho goduto di cose che mesi fa non avrei mai pensato di poter vivere.