Alexander Zverev, dopo aver perso nettamente la finale del Masters 1000 di Madrid contro Carlos Alcaraz, ha criticato l’ATP per avergli fatto giocare la semifinale oltre la mezzanotte
Alexander Zverev ha perso malamente la sua terza finale in carriera nel Masters 1000 di Madrid: dopo aver vinto quelle del 2018 e del 2021, rispettivamente contro Dominic Thiem e Matteo Berrettini, questa volta è uscito dal campo sconfitto, con il netto score di 6-3 6-1, per mano di Carlos Alcaraz, al termine di un incontro durato appena 61 minuti. Come ammesso dallo stesso Zverev, lo spagnolo avrebbe, molto probabilmente, vinto ugualmente, tuttavia le cose sarebbero state un po’ diverse, se non avessero costretto il tedesco ad andare a letto, sia nella giornata di venerdì che in quella di sabato, alle 5 del mattino. In conferenza stampa, allora, il numero 3 del mondo ha voluto togliersi ogni peso dallo stomaco e, pur ammettendo che forse non sarebbe bastata nemmeno la sua miglior versione, ha precisato che i programmi della settimana non sono stati stilati nella maniera migliore possibile.
“Carlos Alcaraz è il miglior giocatore del momento – ha affermato Zverev in conferenza stampa – e quasi sicuramente mi avrebbe battuto anche se fossi stato al 100%, tuttavia credo di poter dire che non avrei perso in questa maniera se non fossi andato a letto alle 5 nelle ultime due sere. L’ATP ha fatto un lavoro disastroso: tutti noi siamo andati a dormire tardi qualche volta nella nostra vita e sappiamo benissimo che, il giorno dopo, ci sentiamo stanchissimi e senza energie, quantomeno non quelle necessarie per competere in una finale di questa importanza. I programmi vanno stilati meglio: ieri il mio incontro è iniziato più tardi delle 11 e terminato alle 2 di notte, dopodiché sono dovuto tornare in hotel, ho dovuto mangiare e fare il lavoro di scarico con il fisioterapista per potermi presentare oggi in campo, dunque si è trattato davvero di vedere il letto non prima delle 5 del mattino. Dopo averlo fatto per due nottate consecutive, sia per i quarti che per le semifinali, mi sentivo distrutto. In una finale di un Masters 1000 contro Alcaraz, sei chiamato a giocare il tennis al livello più alto possibile ed era semplicemente utopico pensare di poterlo fare in queste condizioni. È davvero un peccato perché sarebbe potuto essere un gran match: credo che tutti allo stadio, sebbene volessero vedere Carlos con il trofeo in mano, non fossero entusiasti dello spettacolo offerto. Avrei voluto lottare di più, ma sono un uomo e, dopo due notti in bianco consecutive, non ci sono riuscito“.