Secondo quanto raccontato dal suo agente Tony Godsick, nei piani di Roger c’è l’idea di giocare qualche torneo il prossimo autunno, come rodaggio in vista del 2023. E di programmare la prossima stagione solo ed esclusivamente in funzione di un altro assalto al suo torneo preferito
Ultimo assalto a Wimbledon 2023?
Australian Open? Niente. Roland Garros? Idem. Wimbledon? Nemmeno. Ma Roger Federer non molla. Giovedì il campione di Basilea ha postato sui social una serie di foto che lo ritraggono al lavoro in palestra, accompagnate dalla didascalia “andiamo avanti”: un regalo di inestimabile valore per i milioni di suoi fans sparsi in tutto il mondo, che di certi aggiornamenti hanno bisogno come l’ossigeno, per capire che il loro Re è ancora vivo e scacciare via – almeno per un altro po’ – il pensiero di non rivederlo in campo mai più. L’attesa, che dura ormai da quasi un anno (o più precisamente dal quarto di finale perso a Wimbledon contro Hubert Hurkacz il 7 luglio 2021), supererà i 12 mesi visto che la data di rientro è fissata per la “sua” Laver Cup, quest’anno all’O2 Arena di Londra dal 23 al 25 settembre. Federer prevede poi di giocare anche il torneo di casa a Basilea, mentre non ci sono notizie relative ad altri impegni, ma pare che nella mente del campione elvetico ci sia il desiderio di tentare un ultimo grande assalto al suo amato Wimbledon, il torneo vinto 8 volte in 12 finali. È una notizia, perché vorrebbe dire che lo vedremo anche nel 2023. A rivelarlo è stato il suo manager Tony Godsick, che peraltro ha trascorso l’ultima settimana in Italia, al Trofeo Bonfiglio di Milano con la moglie Mary Joe Fernandez e al seguito del figlio Nicholas, che è fra i primi 40 al mondo del ranking Itf under 18 (ma al “Bonacossa” è uscito subito di scena).
“Roger – ha detto l’agente, con lui dal lontano 2005 quando lasciò IMG per dedicarsi al cento per cento allo svizzero – è nel pieno del suo percorso di recupero. È perfettamente al corrente della sua situazione, e sa che per riprendersi serve tempo. Giocherà la Laver Cup, poi a Basilea. Altri tornei? Difficile prima, più probabile dopo lo Swiss Indoors. Ma al momento Roger non vuole prendere impegni, per evitare poi di dover rinunciare qualora il processo di recupero dovesse subire dei rallentamenti. Non sono il suo medico, ma mi auguro che possa recuperare pienamente questa estate, giocare qualche torneo in autunno e poi competere a un certo livello nel 2023. Wimbledon? Nel 2021 è arrivato ai quarti di finale giocando su una gamba sola: credo che gli piacerebbe poterci provare almeno un’altra volta. I Championships sono sempre stati un torneo speciale per lui”. Il progetto sembra chiaro: Federer punta a tornare nell’ultima parte del 2022, per un autunno di rodaggio, e poi a giocare un 2023 solo ed esclusivamente in funzione di Wimbledon, così da garantirsi un’ultimissima chance per vincere il titolo o – più realisticamente – per salutare la sua gente nel torneo più degli altri ha contribuito a renderlo leggenda. Non vuol dire che giocherà solo sui prati, ma proverà a raggiungere la migliore condizione per Londra.
Difficile rivederlo competitivo, anche se…
I tifosi più romantici sognano ancora di vederlo vincere un ultimo torneo del Grande Slam, ma il prossimo anno la carta d’identità dirà 42 primavere e la sua ultima vittoria in un Major risale al gennaio di quattro anni fa. Tutti gli altri, invece, si accontenterebbero più che volentieri di poterlo considerare ancora un tennista, e di poterne di nuovo ammirare lo stile e l’eleganza che hanno fatto innamorare il pubblico di tutto il mondo. Ma anche fra chi il tennis lo conosce bene c’è qualcuno che pensa di poter ritrovare lo svizzero molto competitivo. Come il tedesco Tommy Haas, ex n.2 del mondo, avversario e buon amico dello svizzero. “Roger – ha detto – crede seriamente nel suo ritorno nel circuito, e sta lavorando duro per farcela. A differenza di ciò che pensano in molti, la sua non si tratta di un’operazione di marketing: Federer vuole davvero mettersi di nuovo in gioco per vincere. Le leggende come lui non vanno sottovalutate: è difficile che possa conquistare un altro Slam, ma se sta bene può arrivare benissimo ai quarti o in semifinale”. L’esempio di Wimbledon 2021 sembra dargli ragione, anche se nel 2023 Federer avrà altri due anni sul groppone, buona parte dei quali passati lontano dai campi da tennis, mentre i rivali hanno continuato a giocare e vincere, dimenticandosi di lui, della sua importanza per il circuito e anche del peso del suo cognome.