Dalle ore 15 sul Philippe Chatrier, il ventuno volte campione Major, a caccia del quattordicesimo titolo su altrettante finali, sfida l’esordiente Ruud, il giocatore con più match vinti su terra battuta negli ultimi anni.

Rafael Nadal contro Casper Ruud, il 13 volte campione contro l’esordiente norvegese: sarà questa la finale del Roland Garros 2022. La sfida, in onda dalle ore 15, è un assoluto inedito per il circuito ma, guardando ai numeri, non è affatto sorprendente. Nadal, da pochi giorni 36 anni e numero 5 al mondo, è da quindici anni il Re della terra battuta. In 17 partecipazioni a Parigi ha perso appena tre partite (di cui due solamente da Novak Djokovic nel 2015 e lo scorso anno) ma Ruud, allievo della sua Academy a Manacor, negli ultimi tre anni ha fatto passi da gigante e oggi sul rosso è sicuramente uno dei giocatori più ostici. Rafa, come detto dallo stesso Casper in conferenza stampa, è ampiamente il favorito della contesa, e le statistiche lo confermano.

Nadal al Roland Garros registra, infatti, i seguenti numeri: ha conquistato 2166 games sui 3276 giocati (66,1%), ha vinto 332 dei 366 set giocati (un incredibile 90,7%), poi ha vinto 111 match su 114 (97,4%) e solamente una volta è stato sconfitto in tre set (da Djokovic nel 2015 appunto). Inoltre Rafa ha battuto tutti i 73 avversari affrontati a Parigi, compresi Soderling e Djokovic (con lo svedese a Parigi ha registrato una record di 3 vittorie e 1 sconfitta, col serbo 8 vittorie a fronte di 2 sconfitte), ha avuto una striscia di 39 successi di fila tra il 2010 e il 2015 e per ben quattro edizioni (2008, 2010, 2017 e 2020) non ha perso alcun set. Le sue finali, come già detto, sono 13 e i set persi nel match per il titolo sono solamente sette. Nessuno nell’ultimo atto del Major transalpino è riuscito a portarlo al quinto set. Nelle uniche tre occasioni in cui è stato costretto a giocare il set decisivo a Parigi, tra l’altro, ha sempre vinto.

Infine Nadal è il secondo tennista più anziano dopo Bill Tilden (nel 1930) ad essere in finale e vincendo sarebbe quello più anziano della storia ad alzare il trofeo (il record appartiene al connazionale Gimeno, che nel 1972 conquistò il titolo a 34 anni e 10 mesi).

Questi dati raffigurano il campione maiorchino come un ostacolo quasi insormontabile non solo per Ruud ma per chiunque. Il norvegese, però, dal canto suo, dal 2020 ad oggi può vantare i numeri migliori su questa superficie. Il numero 8 al mondo è colui che ha conquistato più successi sul rosso (ben 66), colui che ha giocato più finali (9) e, soprattutto, colui che ha vinto più titoli (7), ossia più del doppio di Nadal, fermo a quota 3.

Ciò può dargli fiducia in vista di una sfida, che rimane comunque una “mission impossible”, ma che potrebbe rivelarsi molto meno scontata del previsto, soprattutto se Casper dovesse riuscire a sfruttare le condizioni fisiche non ottimali della leggenda maiorchina.