Le parole del numero tre del mondo dopo l’eliminazione subita nei quarti di finale dell’ATP 500 di Doha
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Delusione, in fondo contenuta, per Alcaraz che lascia Doha un paio di giorni prima del previsto. «Ho parlato con il team», dice dopo la sconfitta contro Lehecka. «E onestamente non saprei cosa avrei potuto fare meglio. Probabilmente qualche servizio, qualche punto che non ho giocato al meglio… Ma devo riconoscere il suo merito, perché quando era sotto, soprattutto nel terzo set, non si è arreso. Sul 4-3 Jiri ha iniziato a giocare un ottimo tennis. Io avrei potuto fare un po’ meglio, ma lui sta stava rispondendo abbastanza bene, davvero aggressivo, senza sbagliare».
Una spiegazione un po’ di comodo, va detto. Come a Rotterdam, anche qui a Doha al suo angolo c’era Samuel Lopez, che si aggiunge come secondo coach a Juan Carlos Ferrero. «Tra loro due c’è molta fiducia. Sono persone diverse, ma molto in sintonia. Samuel fuori dal campo mi trasmette calma, mi piace passare il tempo con lui, ma tutto il gruppo, tutta la squadra, è davvero solida». Ma un filo di inquietudine, come un dubbio che lo attraversa, non è difficile da scorgere nel suo sguardo.